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VIOLENZA SEGNALI DI ALLARME: MANIPOLAZIONE SESSUALE

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Al fine di facilitare l'emergere dei segnali di allarme di violenza sia fisica, che psicologica, voglio evocare 3 fatti di cronaca degli ultimi anni, profondamente stampati nella nostra testa, per la notorietà e/o l'efferratezza dei casi e per trattare il primo tra questi segnali: la manipolazione sessuale, gli altri li vedremo in un altro articolo.



DONNE VITTIME DI VIOLENZA

LE VITTIME DI ALBERTO GENOVESE

Partiamo da uno dei fatti di cronaca più eclatanti del 2020, il caso di Alberto Genovese, che ci può aiutare, più facilmente, a trovare un file rouge saliente, facilmente “rievocabile”.
La disamina degli elementi emersi, attraverso gli organi di informazione, induce ad ipotizzare che Alberto Genovese, sia  un narcisista, dipendente da sostanze, che usa il sesso violento come mezzo di potere e sottomissione, ossessivo-compulsivo e maniaco del controllo (paradossalmente, l'uso di stupefacenti può essere il mezzo per avere o perdere il proprio controllo mentale e lasciarsi andare).
In una intervista, la Criminologa Elisabetta Sionis lo descrive come un probabile sex offender, cioè un sadico che "fa male" tramite il sesso,  orientato al controllo e alla prevaricazione più estrema della volontà altrui, con bondage, feticci, sevizie e sostanze psicotrope, atte ad annichilire i sensi e la volontà della vittima.

Volendo fare un sunto sommario, che ci sarà utile dopo, sembra delinearsi un profilo di chi fa violenza, come Alberto Genovese, caratterizzato da narcisismo, di mancanza di empatia verso la vittima e di bisogno di controllo.
Anche in questa situazione, come quella del genitoricidio, le disfunzionalità  si palesano nella sfera della relazione con l'altro, ovvero quella emotiva della empatia, dei sentimenti e dei valori. Si tratta, dunque, di una disfunzionalità di tipo affettivo, in cui l'altro viene considerato come mero oggetto da usare e manipolare. Forse per questo la violenza viene più facilmente compiuta verso bambini e donne ed in particolar modo quelle dipendenti affettivamente sono le vittime preferenziali, perchè più manipolabili, ancor più se e quando anichilite da sostanze psicotrope.


 

LA VITTIMA DI DAVIDE FONTANA - CAROL MALTESI

A pochi giorni dal ritrovamento di un altro corpo di donna con la testa tagliata, all'interno di un sacco, il terribile caso di Carol Maltesi inizi 2022.
Forse non serve analizzare altre questioni, di fronte alla «inusitata gravità oggettiva e soggettiva dei fatti addebitati al Fontana», per comprendere la «indomita ferocia ed estrema pericolosità»,  «l’assenza di qualsiasi scrupolo morale»  e «la totale mancanza di ogni senso di umana compassione», descritti dal gip Angela Corvi, nel testo dell’ordinanza redatta per convalidare il fermo dell’uomo, reo confesso di aver ucciso, fatto a pezzi e ripetutamente martoriato il cadavere di Carol.
Questo fatto di cronaca sembra andare al di là della umana comprensione, della umanità... Ecco è questa, per me la parola chiave, la mancanza di umanità, ovvero il considerare l'altro come essere umano. E' in sè implicito che chi agisce in questo modo non può avere cuore ed il minimo di empatia, ma anche di maturità emotiva, giacchè la mancanza di qualsiasi scrupolo morale può far pensare solo ad una persona incapace persino di provare emozioni.
Infatti, come emerge dalla consulenza tecnica depositata, il Fontana presenterebbe «tratti personologici patologici di tipo ossessivo, narcisistico e dipendente, che possono indicare un disturbo di personalità». Ho già descritto che il disturbo di tipo narcisistico si associa ad un congelamento dell'emotività ed incapacità empatica, che spesso contraddistingue le violenze in generale, nonchè i delitti verso i genitori.
Un comportamento assolutamente privo di alcuna empatia, forse di emozione stessa, vista la più volte dichiarata "normalità" comportamentale di Davide Fontana, nei giorni successivi.
Un delitto la cui causa scatenante potrebbe  essere il fatto che Carol volesse andare via e quindi non essere più a disposizione del suo omicida.
Un delitto dunque indubbiamente caratterizzato da disfunzionalità emotiva, anaffettività, assenza di valori,  forse bisogno di controllo e forse collusione con una vittima fragile, come spesso accade.

Da notare che in questa dinamica entra in gioco una sessualità narcisistica (giacchè sia vittima che carnefice la usano come mezzo di "potere") e come, come nel caso Genovese, è di tipo estremo, di controllo e di sottomissione. Come vedremo a breve, la sessualità può essere  una modalità di esercizio del potere ed un potenziale indice di violenza psicologica e manipolazione relazionale. Una manipolazione relazionale che sembra piuttosto evidente su Carol Maltese, che si lascia legare, imbavagliare ed incappucciare con una busta di plastica, totalmente inerme e chissà se fiduciosa verso il partner o completamente soggiogata e collusivamente sottomessa ad esso.


LE VITTIME DI STUPRO DI GRUPPO

Nel Taharush aka, le donne vengono stuprate o molestate da un gruppo (si ricordino i fatti avvenuti a piazza del Duomo, a Milano, il capodanno del 2022),  in modo efferato e visibile, una incitazione alla sottomissione, mentre altri osservano ed un'altri complici fungono da fattore distraente. Un atto punitivo compiuto in passato da estremisti in alcuni paesi arabi, che purtroppo si è verificato in diverse città europee.

Lo stupro di gruppo, è sempre più frequente e viene spesso giustificato come un gioco consenziente.
"I video intimi di nostra figlia fatti circolare fra amici come un trofeo" (narcisismo sessuale), raccontano i genitori della ragazza vittima presunta di uno stupro di gruppo, nella casa di Beppe Grillo, nel 2019, in cui, come spesso accade, le donne che denunciano vengono colpevolizzate, nel tentativo di farle passare come consenzienti.
Consenziente ad atti di sottomissione come schiaffi su schiena e natiche, come emerge dall’inchiesta?
Consenziente al dolore derivante da rapporti sessuali ripetuti, con 4 ragazzi, per tutta la notte? Pensate che uno di loro dichiara persino di essere crollato esausto... Lui...!
Consenziente alla diffusione di proprie immagini intime?
Consenziente mentre dormiva, anche l'amica fotografata con i genitali di tre di loro appoggiati sulla sua testa?
Nel sextortion, lo stupro è virtuale, sono le immagini intime ad essere violate ed abusate, ma non certo meno pericoloso. Un corpo non abusato fisicamente, ma psicologicamente e socialmente, un corpo usato per il godimento di maniaci senza cuore.


VIOLENZA SEGNALI DI ALLARME: MANIPOLAZIONE SESSUALE 

Ad un primo acchito, cosa vi colpisce dei 3 casi appena citati? A me la disumanità degli atti compiuti, senza la minima considerazione della donna, come essere umano, resa totamente inpotente ed il fatto che siano implicate sempre una dinamiche sessuali di controllo.
Allora partiamo dalla sessualità controllante come segnale di violenza, che spesso viene sottovalutato ed è invece uno dei fattori più rilevanti nella violenza domestica.

Il sesso è uno degli istinti più forti in natura, che viene sempre più viene spesso usato come mezzo di controllo,  per esercitare potere sull'altro, oppure per farsi accettare.
Spesso queste dinamiche sono collusive tra loro, cioè si crea una codinamica per cui una non potrebbe esistere senza l'altra. Il controllore sottomette la vittima consenziente, che pur di non sentirsi rifiutata, dice sì o addirittura si fa piacere o ostenta atti di palese sottomissione.
In entrambi i casi, si può arrivare al narcisismo sessuale in cui uno o entrambi che ostentano abilità e/o disponibilità, pur di sentirsi superiori rispetto agli altri o alle altre.

E' infatti nella sfera sessuale che spesso si possono rinvenire disfunzionalità relazionali, senza nemmeno che si rasenti la malattia mentale. In generale, a mio parere, ogni volta che la sessualità diventa troppo mentale o troppo fisica, senza alcuna traccia di cuore, si tocca la sfera della disfunzionalità emotiva.
Il modo di fare sesso la dice lunga sul nostro modo di rapportarci all'altro e può facilmente darci dei segnali di allarme di violenza domestica.

Possiamo trovare dei rapporti fisici tesi al controllo ed alla manipolazione, rapporti in cui si manifesta rabbia e bisogno di sottomettere, rapporti in cui non c'è contatto emotivo, altri in cui non c'è contatto fisico.
C'è chi, attraverso il sesso, manifesta il proprio controllo narcisistico, il proprio “io sono ok e tu non sei ok”, sottomettendo l'altro al proprio volere.
C'è chi, attraverso il sesso, scarica la propria rabbia, preferendo rapporti sessuali sottomettenti ed è solo dalle piccole cose che puoi notare questo atteggiamento, come per esempio la scelta di partner molto più giovani e quindi più manipolabili (vedasi Genovesi), la scelta di partner dipendenti affettivamente (collusione), il bisogno di usare sostanze psicotrope o alcool, il bisogno di bondage o sevizie o promiscuità (spesso avallata da chi è dipendente affettivamente, pur di non essere abbandonata o di avere quel minimo di contatto pseudo emotivo, tanto anelato), nonché il bisogno di feticci o abbigliamento richiamante la prostituzione, ovvero una situazione di grande sottomissione femminile, in cui una persona, essendo pagata, non viene vista come tale, ma solo come oggetto che “deve” sottostare alla volontà del pagante.

C'è chi, attraverso il sesso, dice sempre sì, per sentirsi accettato o amato. E' proprio in questi casi, che passano come consenzienti e piacevoli atti che invece sono solo necessari per il mantenimento del rapporto.

Ricordo con quanta fatica e lunghissime discussioni, dopo oltre un anno, io sia riuscita a convincere una amica ad uscire dalle morse di un narcisista patologico che la teneva in pugno da quasi un decennio ed una cui ex si era suicidata... Ci siamo conosciute per il cancro al seno di entrambe, anch'io uscente dalla relazione con un narcisista covert di cui avevo subito il ricatto emotivo. Lei era convinta che "certe cose" fossero un segno di amore e "normali" (cosa di cui lui la convinceva) e che addirittura le piacessero (ma una volta uscitane fuori la terrorizzavano). Ricordo che un giorno mi raccontò "lui dice che io sono speciale, perchè nessuna le accetta ed a me invece piacciono, mi da potere su lui, così sono certa che non mi lascerà mai". Ricordo, con una morsa al petto, quando mi raccontò di essere stata legata al letto, di aver visto negli occhi di lui una alterazione psicotica e di aver avuto una paura folle che l'ha fatta iniziare ad urlare come una forsennata, in pieno giorno, in un appartamento della Roma bene, che lo ha subito indotto a slegarla e lasciarla andar via.

Non è quello che ha fatto Carol Maltesi, farsi legare, mani e piedi, completamente nuda di tutto, compreso della volontà? Non è alterazione quella del suo carnefice che, come egli stesso dichiara "ha preso un martello e ha cominciato a colpirla ovunque, dalle gambe in su... Una volta arrivato alla testa ha cominciato a colpirla forte". Cosa gli è preso? E se fosse stato anche quel vederla così inerme a scatenargli un delirio di onnipotenza e provocargli la furia omicida e vendicatrice?
"Mi avevano legato con le manette sia le caviglie, sia i polsi. Avevo le braccia legate al corpo. Ero completamente nuda." racconta una delle giovani donne vittime di violenza da parte di Genovesi, la cui volontà era stata totalmente anichilita dall'abuso di sostanze, fatte ingerire contro la loro volontà.
"Mi hanno fatto bere la vodka, afferrandomi per il collo. Poi mi hanno portata nel letto e mi hanno stuprata. Mi tenevano ferma su un letto." Anichilimento, sottomissione e prevaricazione di gruppo, anche nel racconto della giovanissima donna vittime di violenza di gruppo, ritrovatasi totalmente nuda, dopo il presunto stupro nella casa di Beppe Grillo, nel 2019.

In tutti e 3 i casi i carnefici hanno registrato i video della violenza.
A che fine? Di potersene vantare? E/o di rieccitarsi del loro totale potere sulle vittime?

Non c'erano i telefonini allora, ma queste dinamiche sono tristemente convogliate nel massacro del Circeo del 1975, quando due ragazze andarono ad una festa, a casa di ragazzi perbene di agiate famiglie romane e si ritrovarno minacciate con pistole, insultate, stuprate, seviziate e massacrate, fino alla morte di Rosaria Lopez ed alla quasi morte di Donatella Colasanti, che si salvò solo per aver finto di esserlo. Ma Donatella, allora 17enne, in realtà forse morì dentro quella notte ed alla età di 47 anni, morì per cancro al seno...

E' normale questo?
E' normale andare ad una festa e diventare donne vittime di violenza?
E' normale che qualcuno dica "no" e venga sottomesso?
E' normale che qualcuno goda nel sottomettere qualcuno o renderlo impotente o fargli male?
No, non è normale.



VIOLENZA DOMESTICA COSA FARE

E non è normale che sia normale!
Ed è da qui che deve partire dalla normalità che spesso si vuole far apparire, dietro certi comportamenti, nonchè dalla normalità della vita dei carnefici, che non sono psicotici, ma persone con disfunzionalità emotive.
Sarò bigotta, non mi importa, ma per me il sesso dovrebbe essere una forma di piacere e gioia e non di violenza o prevaricazione, di nessun tipo.
Il sesso dovrebbe essere una solo una sfaccettatura della complessità relazionale ed uno dei modi di mostrare il proprio amore e rispetto per l'altro, non il contrario.
Il sesso dovrebbe essere un connubio di corpo e di cuore, non un atto mentale di puro controllo.
Non è normale il bondage o qualsiasi atto di prevaricazione, sevizia o sottomissione altrui, non è normale l'anaffettività o la mancanza di contatto emotivo o fisico, e penso che anche la sola richiesta possa essere un indice di una disfunzione emotiva, come lo è la rabbia o la punizione per la non disponibilità sessuale del proprio partner.

Eppure questi atti sono molto comuni nella violenza domestica, cioè quella tra partner.
Noi donne siamo cicliche, non siamo sempre disponibili e men che meno lo siamo se non ci sentiamo sicure. Questo è normale, non il contrario! Perchè siamo tutte madri potenziali e non metteremmo mai a rischio il futuro della nostra prole. E' una questione cerebrale. E' per questa funzione che abbiamo un'area cerebrale più grande, rispetto a quella dei maschi: l'area cingolata!

Se tutte dicessimo di no, quando lo vogliamo, è più probabile che non avremmo il terrore che il nostro uomo vada alla ricerca di altro e non ci sentiremmo costrette a subire violenze domestiche o ricatti emotivi.
Finchè faremo passare l'informazione che invece lo siamo sempre e comunque, finchè continuiamo a dire di "si", finchè continuiamo a nutrire rapporti di tipo anaffettivo, non sarà cosa facile ed i nostri figli impareranno questo.



ANAFFETTIVITA' E SESSUALITA' MENTALE

Questi atteggiamenti anaffettivi e manipolativi, purtroppo, stanno diventando la nostra quotidianità e normalità e possiamo facilmente riscontrarli in molte relazioni comuni.
Negli ultimi anni, si riscontra una falla nella famiglia in cui i componenti sono più coinquilini che amanti. A palesarlo sono anche le statistiche che rivelano il crescendo di rapporti coniugali in cui l'emotività, ovvero l'amore, è il grande assente. Sempre più spesso manca il contatto fisico e la sessualità, ove questo ci sia esso sembra più il frutto di un bisogno di controllo e di manipolazione, ovvero di una questione di testa, piuttosto che di cuore. Il Rapporto Censis/Bayer 2019, indica che il sesso degli Italiani è divenuto più trasgressivo, più promiscuo, più vario, con più partner.
Si fa più ricorso al dating e si finisce più rapidamente a letto.
La componente mentale è prevalente.
Il 12,5% pratica il bondage o il sadomasochismo.
Il 37,5% pratica il sexting (l’invio tramite smartphone di immagini e testi sessualmente espliciti).
Il 61,2% degli italiani di 18-40 anni guarda video porno da solo, il 25,2% lo fa in coppia.
Altre ricerche dimostrano che, sui motori di ricerca, ogni giorno, nel mondo, ci sono 68.000.000 ricerche pornografiche, il che rappresenta mediamente circa un quarto di tutte le ricerche effettuate nel mondo.

Pensate che tutto questo sia fisiologico o normale?
No, non lo è.
E' solo manifestazione più generale di problemi di autostima, di insoddisfazione per la vita, di ricerca di stimoli, di dipendenze, di bisogno di controllo e di bisogno di potere.

Non è affatto fisiologico per una donna concedersi facilmente, nè accettare situazioni di promiscuità, di violenza o di rischio per se stessa o i figli. Una donna è sempre e comunque una madre potenziale, anche se non ha figli. D'altro canto, per quanto la sessualità maschile sia diversa, essa non è scevra da certe leggi naturali. Nessun uomo accetterebbe situazioni di promiscuità, in cui perdere la certezza di una paternità e nemmeno metterebbe a rischio una donna, con comportamenti violenti.
Un vero uomo è naturalmente protettivo.


Non è fisiologico, nè normale e nemmeno sano che la sessualità si esprima senza contatto fisico col partner, ovvero senza la sua componente più naturale. Quella componente che permette la sensazione di tranquillità e sicurezza, quindi il contatto emotivo, favorendo la produzione di ossitocina, che non è solo l'ormone del legame e della fedeltà, ma anche quello della socialità e dell'empatia. E non è la mancanza di empatia e intelligenza emotiva, la causa prevalente della violenza in generale e verso le donne, nello specifico?

Non è fisiologico, nè normale, che oltre alla componente virtuale della pornografia, vi sia la disponibilità immediata di partner, a portata di click, senza il minimo sforzo o conquista, la flagranza di tradimento (assolutamente innaturale) e che si crei una dipendenza da questo tipo di pratica, dannosa quanto qualsiasi altra dipendenza e che, come tutte le dipendenze, causa ciecità dopaminergica (la realtà viene distorta).
Tutto questo è disfunzionale sia alle relazioni, che all'evoluzione della specie, eppure è ciò che sempre più sta caratterizzando la società, anche nel nostro piccolo, nelle nostre realtà.

Bhè allora, alla domanda: "violenza domestica, cosa fare?", iniziamo col dire "no" e se il nostro no non viene accettato o viene punito non iniziamo proprio questa relazione tossica, perchè tanto i segnali di allarme ci sono sin dall'inizio, sono quasi sempre gli stessi, ma spesso facciamo finta di non vedere e non diamo loro la dovuta importanza.

Il primo tra  i segnali di allarme di violenza domestica è la manipolazione sessuale tesa al controllo e/o anaffettiva. Per gli altri, vi rimando ad un altro articolo.

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