Immaginate
il corpo di un uomo e quello di una donna, chi è che da e
chi riceve? Le differenze
fisiche tra uomo e donna hanno una
chiara connotazione,
che corrisponde alla loro predisposizione psicofisiologica, eppure,
durante i miei seminari, la percezione delle donne è
esattamente opposta.
“Alzino le mani le donne che pensano che gli uomini sono egoisti!” . In genere, la gran parte delle donne è concorde. Ma quando chiedo
“Alzino le mani gli uomini che sono d'accordo!”, è improbabile che quanlcuno la alzi.
Certo, penserete voi, nessuno si autoaccuserebbe.
Allora perché quando faccio queste altre due domande:
“Alzino le mani gli uomini che ritengono le donne rompiscatole”
“Alzino le mani le donne che sono d'accordo!”
Gli uomini e le donne sono perfettamente d'accordo?
Le donne sono rompiscatole!
Cosa c'è dietro all'atteggiamento troppo esigente delle donne?
Semplice, c'è la convinzione (qualcuno direbbe constatazione) che gli uomini siano egoisti e c'è la frustrazione/rabbia, che diviene lamentela.
Perchè allora, se le donne sanno di essere rompiscatole, non riescono a fare diversamente?
Forse perchè non sanno come fare!
Negli anni, hanno rivendicato un bisogno più che lecito, quello di essere supportate, ma spesso non si rendono conto di cosa hanno davvero bisogno e di solito non conoscono il modo per ottenerlo, perchè nessuno glielo ha insegnato e non l'hanno potuto imparare dalle loro madri, che avevano bisogni diversi.
Questo è un tipico esempio di differenza uomo donna, di incomprensione tra i sessi, di malcontento che può esserci in una coppia e come vedremo, anche di insensibilità verso se stessi
Questo è lo specchio dei tempi, da quelli più remoti a quelli più recenti.
Una disparità tra i sessi, in cui l'uomo sembra il menefreghista, che prende, e la donna è colei che, in modo sottomesso, o compiacente o manipolatorio, sin troppo dà e prima o poi scoppia.
Ma è vero che gli uomini sono tutti egoisti e le donne sono rompiscatole a causa di questo?
Ruolo dell'uomo è sempre stato quello di cacciare e DARE, mentre quello della donna, di accogliere e RICEVERE.
Questa differenza filogeneticamente determinata, è scritta nelle differenze fisiche tra uomo e donna e nella psicofisiologia dell'uno e dell'altra.
Poichè la donna ha da sempre il ruolo di portatrice di maternità, il suo corpo si è strutturato per accogliere, accudire e ricevere. Durante la gravidanza e per molto tempo dopo, con la prole al seguito, la donna ha più bisogno di sicurezza e di sostentamento esterno. Questo è stato per molto tempo compito dell'uomo.
Ruoli diversi, ma complementari. A far sì che tutto funzionasse perfettamente, ci ha pensato la natura approntando differenze fisiche tra uomo e donna, strutturando corpi, fisiologie, bisogni e comportamenti diversi.
E' filogeneticamente e fisiologicamente determinato nell'uomo l'istinto di DARE (ciò che è stato abile a "cacciare") alla donna e per questo il suo ormone del benessere è il testosterone.
Ormone che beneficia dell'azione, della ricompensa e della minor sensibilità/empatia, rispetto alla donna.
Il suo è un interesse, è "attivo" (come la sua sessualità), è teso ad appagare e rendere felice la propria donna e trae grande motivazione dalla fiducia e dal sentirsi apprezzato. Quando un uomo si sente abile nel procurare sostentamento e nel cacciare, si sente realizzato e felice, sente di più il bisogno di una compagna e di "dare".... E' come se alla sua ricchezza mancasse qualcosa, senza poterla condividere con qualcuno di speciale... Il testosterone svolge un ruolo determinante sulla modulazione della serotonina, con importanti implicazioni sul tono dell'umore maschile.
E' peculiarità invece di una donna, quello di RICEVERE. Il suo è un interesse "reattivo" alle attenzioni dell'uomo e così lo è anche la sua sessualità.
Quando il comportamento di una donna è troppo teso "a dare" (cosa che sin troppo spesso, la donna fa), inibisce l'istinto dell'uomo. L'uomo sente la sua natura frustrata, il suo livello di stress sale, diminuiscono il testosterone e la dopamina (ormone della ricompensa che da scarica motivazione e crea dipendenza) stimolate dalla compagna ed in breve perderà ogni interesse per lei....
Come abbiamo visto all'inizio col role playing delle alzate di mano, questo è quello che accade oggi.
Nella società attuale, nonostante chiari differenze fisiche tra uomo e donna, sia l'uomo che la donna, hanno un pò perso la percezione di tali differenza, ma gli uomini, hanno perso anche il loro ruolo esclusivo di mantenimento della famiglia. Inoltre, in questi periodi di crisi economica, spesso l'uomo subisce anche l'umiliazione di non poter provvedere in modo adeguato alla sua famiglia. Il senso di inadeguatezza e frustrazione, che ne derivano, sono tali da mettere in crisi anche i caratteri più forti e le coppie più solide.
Se la donna, gli "ruba" il ruolo, egli ne subisce le conseguenze sia a livello emotivo, che biologico.
Emotivamente, egli riceve il messagio implicito "tu non sei capace di..., ti faccio vedere io...!", non si sente rispettato nel suo ruolo, si sente inetto, energia e interesse calano, di pari passo con la quantità di testosterone, il suo ormone del benessere, fatto che compromette non solo il desiderio sessuale ma anche l'umore. L'uomo diventa cupo, scontroso, irritabile o passivo e non sentendosi apprezzato, perde la motivazione nella relazione con la donna che non l'apprezza e che, per questo, potrebbe tradirlo o lasciarlo. Anche l'uomo ha bisogno di sicurezze. Tutti vogliamo essere amati.
L'uomo, che in questa situazione, ha avuto la peggio, perdendo il suo ruolo millenario di unico procacciatore di cibo, ha però oggi un compito ed un ruolo più evoluto ed importante di procacciatore anche di benessere, ovvero di sostegno emotivo.
Un ruolo nuovo, che è un importantissimo per il benessere della donna e della famiglia, ma non è facile da capire o attuare, perchè nessuno glielo ha insegnato, non l'ha potuto imparare dal padre e la donna non gli comunica correttamente i suoi bisogni.
Per sostenerlo, l'uomo deve mantenere il suo ruolo maschile e fornire in più protezione emotiva, facendo sentire la donna in diritto di essere tale.
Ed è ovvio che in questo serva la complicità (e non conflitto) della donna, affinchè egli non esca ancora più sconfitto e frustrato dalla relazione.
Quando il comportamento di una donna è troppo teso "a dare", inibisce l'istinto dell'uomo, che darà sempre meno ed apparirà sempre più menefreghista, lontano e meno attraente, ai suoi occhi.
Lei si sentirà sopraffatta e frustrata e risulterà anche meno attraente per l'uomo, che la vorrebbe sempre felice e sorridente.
L ’egoismo fa parte della natura femminile più che di quella maschile, la donna per sua natura deve pensare piu a sé stessa ed ai suoi figli, che ne abbia o no, questo è scritto nel suo patrimonio genetico e nel suo repertorio psicofisiologico.
Quello che la donna non sa è che il suo corpo e la sua fisiologia sono fatti per ricevere, per creare legami ed ottenere protezione per la prole.
Per questo il suo ormone del benessere è l'ossitocina. Un ormone che trae beneficio dal sentirsi amata e sicura, dal contatto fisico ed emotivo, dalle relazioni, dalle chiacchiere, dalla cura, dall'estetica, dalla bellezza, dalla femminilità.
La donna non sa che il suo bisogno primario, come femmina portatrice di maternità è, da sempre, quello della sicurezza e non è normale, né fisiologico, per le donne, mettere a rischio se stesse, come madri, ed i loro figli, con comportamenti dannosi.
E' per questo che le donne dicono sempre agli uomini di rallentare in macchina.
E' per questo che le donne hanno continuo bisogno di sentirsi rassicurate sul fatto di essere amate e che la concorrenza, sempre più spietata, non possa prevalere.
E' per questo che le donne non possono accettare la sessualità senza la rassicurazione del legame affettivo o una sessualità violenta o promiscua. Non possono mettere a rischio i figli con padri fedifraghi o con comportamenti che mettono a rischio la loro salute o addirittura la loro vita, se alludono a violenza.
Le differenze fisiche tra uomo e donna sono tali che il corpo femminile è in grado di continuare ad accogliere anche quando è stanca. Non potrebbe permettersi di non badare ai figli. Per questo la sua forza è più o meno costante durante tutto il giorno, ma che le donne non sanno è che gli uomini non hanno la stessa loro forza durante la giornata. Esse hanno una forza costante tutto il giorno ed anche se si sentono stanche ancora riescono a fare. Gli uomini invece hanno il picco la mattina e un calo drastico la sera. Per questo, al loro rientro, sembrano inebetiti ed hanno bisogno di silenzio e di fare niente. E' un bisogno fisiologico istintivo, che serve per ripristinare il testosterone ed il benessere, senza i quali è stressato e scontroso. Dopo il loro ripristino, se consentito, l'uomo ritorna ad essere più amorevole, disponibile ed efficiente.
Le donne non sanno che se chiedono ad un uomo di allungare eccessivamente la propria giornata lavorativa, con lavori domestici, essi nutriranno un malessere biologico ed una acredine, che avrà conseguenze ben peggiori di qualche faccenda non sbrigata e potrà essere il preludio di una crisi di coppia.
Quello che le donne non sanno è che esse non si sentono stressate a causa del carico eccessivo, giacchè le donne sono multitasking, sono molto forti, sopportano grandi dolori fisici, come quelli mestruali e del parto e possono cose straordinarie.
Le donne si sentono stressate perchè non riescono ad attingere al proprio ormone del benessere: l'ossitocina.
Ci sono tanti modi di produrre ossitocina, volendo sintetizzare, possiamo farlo con le fonti principali: il proprio partner, figli e reti sociali e la bellezza.
Incominciando dall'ultima, tutto ciò che riguarda l'abbellimento di qualcosa o di se stesse, la creatività e la femminilità, è fonte di benessere femminile.
La seconda fonte è rappresentata dai figli, che non tutte hanno o hanno con se, e dalle relazioni sociali, da sempre fondamentali come mezzo di protezione, quando gli uomini sono assenti. Con i tempi sempre troppo serrati e per praticità (abbigliamento), tutto questo diventa più difficile e se a ciò uniamo il fatto, che spesso le donne, per la gran parte della giornata svolgono attività che favoriscono la produzione del testosterone, che inibisce la produzione di ossitocina, si può ben comprendere l'origine dello stress femminile.
Oggi sembra avere ancora più peso di un tempo la fonte di approvvigionamento relativa al proprio partner, dal quale le donne si aspettano sicurezza emotiva.
Così, paradossalmente, per uscire dall'egemonia maschile e rendersi autonoma, la donna ha finito col diventare più dipendente dal proprio partner, almeno emotivamente. Questa è una cosa che difficilmente una donna sa ed ancor meno forse può accettare. Tuttavia questa è una legge fisiologica.
La donna ha bisogno di ossitocina per abbassare lo stress, se non ce l'ha a disposizione, lo stress resta alto e in un ciclo perverso, che si autoalimenta, essa attua sempre più comportamenti di lotta/controllo che aumentano il testosterone. Il testosterone abbassa ulteriormente l'ossitocina, aumenta lo stress, rende rompiscatole e allontana gli uomini.
Gli uomini vogliono donne al loro fianco, non “maschiacci”.
Quello che le donne non sanno è che la produzione eccessiva di testosterone, cambia il loro corpo ed i loro pensieri, le rende più aggressive e meno amorevoli ed interferisce con la capacità di avere rapporti intimi soddisfacenti (perchè manca la parte emotiva, ovvero l'ossitocina).
Quello che non sanno le donne è che il calo di ossitocina inibisce l'attrattiva maschile e la loro stessa propensione al legame profondo.
Quello che le donne non sanno è che il testosterone, compromette gravemente il loro bisogno istintivo di sicurezza, per se stesse e i potenziali figli. Infatti, il testosterone aumenta la propensione al rischio e la possibilità di prendere decisioni sbagliate.
Qualsiasi genitore o educatore sa che i giovani maschi tendono spesso ad agire d’impulso, senza riflettere sulle conseguenze di quello che fanno. Indiziato numero uno per questo tipo di comportamenti è il testosterone. Colin Camerer, economista del California Institute of Technology, ha sottoposto ad un questionario 243 giovani uomini, per verificare se il testosterone può ostacolare la capacità di prendere decisioni ragionate. Come riportato su Psychological Science, i risultati sono chiari: "I volontari con i livelli di testosterone aumentati ci mettevano più tempo a dare le risposte giuste e meno tempo a dare quelle sbagliate" dice Camerer. "Questo fa pensare che il testosterone alteri le capacità cognitive aumentando troppo il senso di fiducia nelle proprie intuizioni, spingendo così a rispondere d’impulso".
Quindi il testosterone non solo fa diventare più aggressivi, inducendo a comportamenti rischiosi, ma rende anche meno capaci di riflettere su quanto si sta facendo.
Uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS), condotto da tre ricercatori di origine italiana dell'Università di Chicago - che ha preso in esame circa 500 studenti, ha dimostrato che maggiori livelli di testosterone erano associati a una maggiore tendenza al rischio nelle donne, ma non nei maschi, anche se a parità di livelli di testosterone, le differenze fra i due generi nell'avversione al rischio sparivano. "Questo è il primo studio che mostra che le scelte di genere, nell'avversione al rischio finanziario, hanno una base biologica, e che le differenze fra gli individui, nei livelli di testosterone, possono influenzare importanti aspetti del comportamento economico", ha detto Maestripieri, uno dei ricercatori. "Gli effetti del testosterone sull'avversione al rischio sono più forti nei soggetti con livelli bassi (le donne) o intermedi di questo ormone e sono simili a quelli che esso esercita sulla cognizione spaziale"
Mai come in questo periodo storico le differenze fisiche tra uomo e donna vengono alienate e l’egoismo femminile è esaltato, fino a renderlo una virtù. La donna mette se stessa, i suoi bisogni ed i figli, quali prolungamento di se, al centro di tutto, assecondata e difesa dalla stolta complicità di buonisti terrorizzati dal solo pensiero di essere tacciati di sessismo.
Gli uomini sono diventati solo funzionali ai propri bisogni, ma ormai sempre meno necessari, nemmeno per la procreazione e men che meno per la famiglia.
Da parte mia, propongo di ripristinare la sensibilità verso le differenze fisiche tra uomo e donna, verso se stesse, il proprio corpo, la precipua psicofisiologia, i reali bisogni e la propria peculiare unicità, come maschi e come femmine, senza alcun discrimine. Nella immagine che segue, la mappa delle neuropersonalità, da quelle equilibrate, centrali (giallo) sia di tipo attivo (yang), sicuro e forte, che ti tipo passivo (yin) aperto, accogliente e pacifico a quelle via via più disturbate, che comprende l'ossessivo, il narcisista, lo psicotico ed il dipendente, in cu il corpo viene negato e la mente controllante esaltata.
Propongo di reintrodurre la psicofisiologia femminile e dunque il soggetto femminile ed il suo totale rispetto, nella riflessione femminista, affinchè l'emancipazione permetta alle donne di essere al mondo e di avvalersi dei propri indiscutibili diritti, in un corpo di sesso femminile, che ha tutto il diritto di essere rispettato e non violato, nè sottomesso, nè privato di vita, da chiunque, donne comprese.
Ma non possiamo pretendere dagli altri o dalla società questo rispetto, se siamo noi, per prime, a non rispettarci!
“Alzino le mani le donne che pensano che gli uomini sono egoisti!” . In genere, la gran parte delle donne è concorde. Ma quando chiedo
“Alzino le mani gli uomini che sono d'accordo!”, è improbabile che quanlcuno la alzi.
Certo, penserete voi, nessuno si autoaccuserebbe.
Allora perché quando faccio queste altre due domande:
“Alzino le mani gli uomini che ritengono le donne rompiscatole”
“Alzino le mani le donne che sono d'accordo!”
Gli uomini e le donne sono perfettamente d'accordo?
Le donne sono rompiscatole!
Cosa c'è dietro all'atteggiamento troppo esigente delle donne?
Semplice, c'è la convinzione (qualcuno direbbe constatazione) che gli uomini siano egoisti e c'è la frustrazione/rabbia, che diviene lamentela.
Perchè allora, se le donne sanno di essere rompiscatole, non riescono a fare diversamente?
Forse perchè non sanno come fare!
Negli anni, hanno rivendicato un bisogno più che lecito, quello di essere supportate, ma spesso non si rendono conto di cosa hanno davvero bisogno e di solito non conoscono il modo per ottenerlo, perchè nessuno glielo ha insegnato e non l'hanno potuto imparare dalle loro madri, che avevano bisogni diversi.
Questo è un tipico esempio di differenza uomo donna, di incomprensione tra i sessi, di malcontento che può esserci in una coppia e come vedremo, anche di insensibilità verso se stessi
Questo è lo specchio dei tempi, da quelli più remoti a quelli più recenti.
Una disparità tra i sessi, in cui l'uomo sembra il menefreghista, che prende, e la donna è colei che, in modo sottomesso, o compiacente o manipolatorio, sin troppo dà e prima o poi scoppia.
E' VERO CHE GLI UOMINI SONO EGOISTI?
Ci troviamo sempre di più di fronte a situazioni di stress e malcontento, apparentemente a causa dell'eccessivo carico lavorativo delle donne e dell'egoismo dell'uomo, che viene chiamato a svolgere nuovi ruoli.Ma è vero che gli uomini sono tutti egoisti e le donne sono rompiscatole a causa di questo?
Ruolo dell'uomo è sempre stato quello di cacciare e DARE, mentre quello della donna, di accogliere e RICEVERE.
Questa differenza filogeneticamente determinata, è scritta nelle differenze fisiche tra uomo e donna e nella psicofisiologia dell'uno e dell'altra.
Poichè la donna ha da sempre il ruolo di portatrice di maternità, il suo corpo si è strutturato per accogliere, accudire e ricevere. Durante la gravidanza e per molto tempo dopo, con la prole al seguito, la donna ha più bisogno di sicurezza e di sostentamento esterno. Questo è stato per molto tempo compito dell'uomo.
Ruoli diversi, ma complementari. A far sì che tutto funzionasse perfettamente, ci ha pensato la natura approntando differenze fisiche tra uomo e donna, strutturando corpi, fisiologie, bisogni e comportamenti diversi.
E' filogeneticamente e fisiologicamente determinato nell'uomo l'istinto di DARE (ciò che è stato abile a "cacciare") alla donna e per questo il suo ormone del benessere è il testosterone.
Ormone che beneficia dell'azione, della ricompensa e della minor sensibilità/empatia, rispetto alla donna.
Il suo è un interesse, è "attivo" (come la sua sessualità), è teso ad appagare e rendere felice la propria donna e trae grande motivazione dalla fiducia e dal sentirsi apprezzato. Quando un uomo si sente abile nel procurare sostentamento e nel cacciare, si sente realizzato e felice, sente di più il bisogno di una compagna e di "dare".... E' come se alla sua ricchezza mancasse qualcosa, senza poterla condividere con qualcuno di speciale... Il testosterone svolge un ruolo determinante sulla modulazione della serotonina, con importanti implicazioni sul tono dell'umore maschile.
E' peculiarità invece di una donna, quello di RICEVERE. Il suo è un interesse "reattivo" alle attenzioni dell'uomo e così lo è anche la sua sessualità.
Quando il comportamento di una donna è troppo teso "a dare" (cosa che sin troppo spesso, la donna fa), inibisce l'istinto dell'uomo. L'uomo sente la sua natura frustrata, il suo livello di stress sale, diminuiscono il testosterone e la dopamina (ormone della ricompensa che da scarica motivazione e crea dipendenza) stimolate dalla compagna ed in breve perderà ogni interesse per lei....
Come abbiamo visto all'inizio col role playing delle alzate di mano, questo è quello che accade oggi.
Nella società attuale, nonostante chiari differenze fisiche tra uomo e donna, sia l'uomo che la donna, hanno un pò perso la percezione di tali differenza, ma gli uomini, hanno perso anche il loro ruolo esclusivo di mantenimento della famiglia. Inoltre, in questi periodi di crisi economica, spesso l'uomo subisce anche l'umiliazione di non poter provvedere in modo adeguato alla sua famiglia. Il senso di inadeguatezza e frustrazione, che ne derivano, sono tali da mettere in crisi anche i caratteri più forti e le coppie più solide.
Se la donna, gli "ruba" il ruolo, egli ne subisce le conseguenze sia a livello emotivo, che biologico.
Emotivamente, egli riceve il messagio implicito "tu non sei capace di..., ti faccio vedere io...!", non si sente rispettato nel suo ruolo, si sente inetto, energia e interesse calano, di pari passo con la quantità di testosterone, il suo ormone del benessere, fatto che compromette non solo il desiderio sessuale ma anche l'umore. L'uomo diventa cupo, scontroso, irritabile o passivo e non sentendosi apprezzato, perde la motivazione nella relazione con la donna che non l'apprezza e che, per questo, potrebbe tradirlo o lasciarlo. Anche l'uomo ha bisogno di sicurezze. Tutti vogliamo essere amati.
L'uomo, che in questa situazione, ha avuto la peggio, perdendo il suo ruolo millenario di unico procacciatore di cibo, ha però oggi un compito ed un ruolo più evoluto ed importante di procacciatore anche di benessere, ovvero di sostegno emotivo.
Un ruolo nuovo, che è un importantissimo per il benessere della donna e della famiglia, ma non è facile da capire o attuare, perchè nessuno glielo ha insegnato, non l'ha potuto imparare dal padre e la donna non gli comunica correttamente i suoi bisogni.
Per sostenerlo, l'uomo deve mantenere il suo ruolo maschile e fornire in più protezione emotiva, facendo sentire la donna in diritto di essere tale.
Ed è ovvio che in questo serva la complicità (e non conflitto) della donna, affinchè egli non esca ancora più sconfitto e frustrato dalla relazione.
QUELLO CHE LE DONNE NON SANNO SULLE DIFFERENZE FISICHE TRA UOMO E DONNA
Abbiamo visto che l'istinto primario dell'uomo è quello di DARE e, di converso, è quello della donna quello di RICEVERE, differenze filogenetiche iscritte sulle differenze fisiche tra uomo e donna che, di conseguenza, producono testosterone o ossitocina, proprio quando e se posso agire e dare, l'uomo, e ricevere, la donna.Quando il comportamento di una donna è troppo teso "a dare", inibisce l'istinto dell'uomo, che darà sempre meno ed apparirà sempre più menefreghista, lontano e meno attraente, ai suoi occhi.
Lei si sentirà sopraffatta e frustrata e risulterà anche meno attraente per l'uomo, che la vorrebbe sempre felice e sorridente.
L ’egoismo fa parte della natura femminile più che di quella maschile, la donna per sua natura deve pensare piu a sé stessa ed ai suoi figli, che ne abbia o no, questo è scritto nel suo patrimonio genetico e nel suo repertorio psicofisiologico.
Quello che la donna non sa è che il suo corpo e la sua fisiologia sono fatti per ricevere, per creare legami ed ottenere protezione per la prole.
Per questo il suo ormone del benessere è l'ossitocina. Un ormone che trae beneficio dal sentirsi amata e sicura, dal contatto fisico ed emotivo, dalle relazioni, dalle chiacchiere, dalla cura, dall'estetica, dalla bellezza, dalla femminilità.
La donna non sa che il suo bisogno primario, come femmina portatrice di maternità è, da sempre, quello della sicurezza e non è normale, né fisiologico, per le donne, mettere a rischio se stesse, come madri, ed i loro figli, con comportamenti dannosi.
E' per questo che le donne dicono sempre agli uomini di rallentare in macchina.
E' per questo che le donne hanno continuo bisogno di sentirsi rassicurate sul fatto di essere amate e che la concorrenza, sempre più spietata, non possa prevalere.
E' per questo che le donne non possono accettare la sessualità senza la rassicurazione del legame affettivo o una sessualità violenta o promiscua. Non possono mettere a rischio i figli con padri fedifraghi o con comportamenti che mettono a rischio la loro salute o addirittura la loro vita, se alludono a violenza.
Le differenze fisiche tra uomo e donna sono tali che il corpo femminile è in grado di continuare ad accogliere anche quando è stanca. Non potrebbe permettersi di non badare ai figli. Per questo la sua forza è più o meno costante durante tutto il giorno, ma che le donne non sanno è che gli uomini non hanno la stessa loro forza durante la giornata. Esse hanno una forza costante tutto il giorno ed anche se si sentono stanche ancora riescono a fare. Gli uomini invece hanno il picco la mattina e un calo drastico la sera. Per questo, al loro rientro, sembrano inebetiti ed hanno bisogno di silenzio e di fare niente. E' un bisogno fisiologico istintivo, che serve per ripristinare il testosterone ed il benessere, senza i quali è stressato e scontroso. Dopo il loro ripristino, se consentito, l'uomo ritorna ad essere più amorevole, disponibile ed efficiente.
Le donne non sanno che se chiedono ad un uomo di allungare eccessivamente la propria giornata lavorativa, con lavori domestici, essi nutriranno un malessere biologico ed una acredine, che avrà conseguenze ben peggiori di qualche faccenda non sbrigata e potrà essere il preludio di una crisi di coppia.
Quello che le donne non sanno è che esse non si sentono stressate a causa del carico eccessivo, giacchè le donne sono multitasking, sono molto forti, sopportano grandi dolori fisici, come quelli mestruali e del parto e possono cose straordinarie.
Le donne si sentono stressate perchè non riescono ad attingere al proprio ormone del benessere: l'ossitocina.
Ci sono tanti modi di produrre ossitocina, volendo sintetizzare, possiamo farlo con le fonti principali: il proprio partner, figli e reti sociali e la bellezza.
Incominciando dall'ultima, tutto ciò che riguarda l'abbellimento di qualcosa o di se stesse, la creatività e la femminilità, è fonte di benessere femminile.
La seconda fonte è rappresentata dai figli, che non tutte hanno o hanno con se, e dalle relazioni sociali, da sempre fondamentali come mezzo di protezione, quando gli uomini sono assenti. Con i tempi sempre troppo serrati e per praticità (abbigliamento), tutto questo diventa più difficile e se a ciò uniamo il fatto, che spesso le donne, per la gran parte della giornata svolgono attività che favoriscono la produzione del testosterone, che inibisce la produzione di ossitocina, si può ben comprendere l'origine dello stress femminile.
Oggi sembra avere ancora più peso di un tempo la fonte di approvvigionamento relativa al proprio partner, dal quale le donne si aspettano sicurezza emotiva.
Così, paradossalmente, per uscire dall'egemonia maschile e rendersi autonoma, la donna ha finito col diventare più dipendente dal proprio partner, almeno emotivamente. Questa è una cosa che difficilmente una donna sa ed ancor meno forse può accettare. Tuttavia questa è una legge fisiologica.
La donna ha bisogno di ossitocina per abbassare lo stress, se non ce l'ha a disposizione, lo stress resta alto e in un ciclo perverso, che si autoalimenta, essa attua sempre più comportamenti di lotta/controllo che aumentano il testosterone. Il testosterone abbassa ulteriormente l'ossitocina, aumenta lo stress, rende rompiscatole e allontana gli uomini.
Gli uomini vogliono donne al loro fianco, non “maschiacci”.
Quello che le donne non sanno è che la produzione eccessiva di testosterone, cambia il loro corpo ed i loro pensieri, le rende più aggressive e meno amorevoli ed interferisce con la capacità di avere rapporti intimi soddisfacenti (perchè manca la parte emotiva, ovvero l'ossitocina).
Quello che non sanno le donne è che il calo di ossitocina inibisce l'attrattiva maschile e la loro stessa propensione al legame profondo.
Quello che le donne non sanno è che il testosterone, compromette gravemente il loro bisogno istintivo di sicurezza, per se stesse e i potenziali figli. Infatti, il testosterone aumenta la propensione al rischio e la possibilità di prendere decisioni sbagliate.
Qualsiasi genitore o educatore sa che i giovani maschi tendono spesso ad agire d’impulso, senza riflettere sulle conseguenze di quello che fanno. Indiziato numero uno per questo tipo di comportamenti è il testosterone. Colin Camerer, economista del California Institute of Technology, ha sottoposto ad un questionario 243 giovani uomini, per verificare se il testosterone può ostacolare la capacità di prendere decisioni ragionate. Come riportato su Psychological Science, i risultati sono chiari: "I volontari con i livelli di testosterone aumentati ci mettevano più tempo a dare le risposte giuste e meno tempo a dare quelle sbagliate" dice Camerer. "Questo fa pensare che il testosterone alteri le capacità cognitive aumentando troppo il senso di fiducia nelle proprie intuizioni, spingendo così a rispondere d’impulso".
Quindi il testosterone non solo fa diventare più aggressivi, inducendo a comportamenti rischiosi, ma rende anche meno capaci di riflettere su quanto si sta facendo.
Uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS), condotto da tre ricercatori di origine italiana dell'Università di Chicago - che ha preso in esame circa 500 studenti, ha dimostrato che maggiori livelli di testosterone erano associati a una maggiore tendenza al rischio nelle donne, ma non nei maschi, anche se a parità di livelli di testosterone, le differenze fra i due generi nell'avversione al rischio sparivano. "Questo è il primo studio che mostra che le scelte di genere, nell'avversione al rischio finanziario, hanno una base biologica, e che le differenze fra gli individui, nei livelli di testosterone, possono influenzare importanti aspetti del comportamento economico", ha detto Maestripieri, uno dei ricercatori. "Gli effetti del testosterone sull'avversione al rischio sono più forti nei soggetti con livelli bassi (le donne) o intermedi di questo ormone e sono simili a quelli che esso esercita sulla cognizione spaziale"
Mai come in questo periodo storico le differenze fisiche tra uomo e donna vengono alienate e l’egoismo femminile è esaltato, fino a renderlo una virtù. La donna mette se stessa, i suoi bisogni ed i figli, quali prolungamento di se, al centro di tutto, assecondata e difesa dalla stolta complicità di buonisti terrorizzati dal solo pensiero di essere tacciati di sessismo.
Gli uomini sono diventati solo funzionali ai propri bisogni, ma ormai sempre meno necessari, nemmeno per la procreazione e men che meno per la famiglia.
LA SENSIBILITA' ED IL RISPETTO DEL PROPRIO CORPO
Da parte mia, propongo di ripristinare la sensibilità verso le differenze fisiche tra uomo e donna, verso se stesse, il proprio corpo, la precipua psicofisiologia, i reali bisogni e la propria peculiare unicità, come maschi e come femmine, senza alcun discrimine. Nella immagine che segue, la mappa delle neuropersonalità, da quelle equilibrate, centrali (giallo) sia di tipo attivo (yang), sicuro e forte, che ti tipo passivo (yin) aperto, accogliente e pacifico a quelle via via più disturbate, che comprende l'ossessivo, il narcisista, lo psicotico ed il dipendente, in cu il corpo viene negato e la mente controllante esaltata.
Propongo di reintrodurre la psicofisiologia femminile e dunque il soggetto femminile ed il suo totale rispetto, nella riflessione femminista, affinchè l'emancipazione permetta alle donne di essere al mondo e di avvalersi dei propri indiscutibili diritti, in un corpo di sesso femminile, che ha tutto il diritto di essere rispettato e non violato, nè sottomesso, nè privato di vita, da chiunque, donne comprese.
Ma non possiamo pretendere dagli altri o dalla società questo rispetto, se siamo noi, per prime, a non rispettarci!
© copyright Dott.ssa Angela Flammini - All rights reserved - Tutti i diritti sono riservati. Qualsiasi riproduzione, anche parziale, è vietata.
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