Grazie alla spiccata capacità di orientamento e di concentrazione del cervello maschile, gli uomini divennero abili cacciatori e procacciatori di cibo.
Le donne raccoglievano il cibo nei territori in cui soggiornavano e si occupavano dei figli. Formavano forti legami affettivi con le altre donne, dalle quali dipendevano quando gli uomini erano lontani. Il ruolo delle donne era poliedrico: mogli, madri ed amiche, svariati i loro compiti e necessaria la capacità di fare più cose nel contempo.
L'uomo aveva la forza fisica per lottare con i suoi simili e nei momenti di pericolo doveva restare per lo più in silenzio.
La donna usava invece il linguaggio, sia per condividere che, in caso di pericolo per discutere, convincere o richiamare l'aiuto delle altre donne.
Ancora oggi, in situazioni di stress l'uomo tende a tacere e si ritira nella sua tana per recuperare le energie, mentre la donna si è adattata imparando a esternare le tensioni che l'affliggono. Comunicando agli altri i suoi problemi, riesce più facilmente a ottenerne l'aiuto. Se non parlasse, nessuno saprebbe quello di cui ha bisogno.
Il ruolo delle donne,
nel corso dei secoli, è sempre
stato poliedrico: donne e compagne, madri ed amiche, svariati i loro
compiti e necessaria la capacità di fare più cose
nel contempo.
Una donna, non può permettersi di perdere di vista i bambini, mentre chiacchiera con le amiche e magari sta cucinando....
Il cervello femminile si è strutturato dunque con un maggior numero di ponti/connessioni tra le varie aree cerebrali, ovvero con un corpo calloso più grande. La presenza di maggiori collegamenti potenzia la capacità femminile di svolgere più compiti nello stesso momento. Quando una donna ascolta, nel contempo pensa, ricorda, prova sentimenti e spesso fa anche qualcosa...
Una donna, non può permettersi di perdere di vista i bambini, mentre chiacchiera con le amiche e magari sta cucinando....
Il cervello femminile si è strutturato dunque con un maggior numero di ponti/connessioni tra le varie aree cerebrali, ovvero con un corpo calloso più grande. La presenza di maggiori collegamenti potenzia la capacità femminile di svolgere più compiti nello stesso momento. Quando una donna ascolta, nel contempo pensa, ricorda, prova sentimenti e spesso fa anche qualcosa...
Il cervello maschile dell'uomo, di converso, ha meno connessioni. Il suo corpo calloso è più piccolo. Infatti, il ruolo di cacciatore dell'uomo gli ha indotto la necessità di concentrazione su una singola azione, nel più totale silenzio. Non dovrebbe dunque offendersi la donna se, ad una sua domanda, l'uomo, impegnato in un’attività, appare infastidito: per lei è semplice fare più cose nel contempo e quindi compiere un'azione e nel contempo parlare, per lui è molto più complicato.
Grazie a questo sistema, ovvero al fatto di avere meno connessioni interemisferiche, il cervello maschile può prendere le distanze dalle preoccupazioni quotidiane con maggiore facilità. A fine giornata, quando decide di “staccare” dal lavoro, lo fa senza problemi.
Il cervello femminile non è altrettanto fortunato, dato che il tessuto connettivo presente tra i due emisferi non le consente di scollegarsi con la medesima rapidità. Quando attiva l'emisfero destro nel tentativo di rilassarsi o di divertirsi, la donna resta sempre connessa con la parte analitica e razionale del cervello, che le ricorda le mille cose da fare.
Quando un uomo diviene consapevole della differenza tra cervello uomo e donna, può rendersi conto dell'inutilità di fare commenti quali: «lascia perdere» o «non ti preoccupare» mentre parla con una donna. Non è una questione di carattere ma di struttura del cervello femminile.
Nel cervello maschile i centri maschili del linguaggio si attivano quasi solo per risolvere un problema, questo significa che parlano solo se hanno bisogno di risolvere un problema e non ne sono capaci.
Infatti, la gran parte degli uomini è più loquace all'inizio di una relazione perché parlare è il modo di «risolvere il problema» della conoscenza reciproca.
Se gli uomini sono in grado di risolvere il problema, non sentono affatto il bisogno di parlare, ma anzi di stare in silenzio per trovare la soluzione o semplicemente “staccare”, ripristinare il testosterone e poi agire. Nel momento in cui la donna cerca di farlo parlare, egli è costretto ad attivare una zona silente, quella del linguaggio, nell'emisfero sinistro, ed a distogliere l'attivazione delle altre aree cerebrali, nell'emisfero destro, deputate alla soluzione, così, oltre ad infastidirlo, si ostacola la sua capacità di risolvere i suoi problemi, causandogli di conseguenza anche un calo di testosterone e quindi malessere.
Quando una donna parla, invece, nel cervello femminile molte aree vengono attivate completamente ed è per questo che, mentre una donna parla e si sfoga, riesce a trovare la soluzione ed a rilassarsi. Interrompere una donna che ha bisogno di parlare, non solo la infastidisce innervosendola ulteriormente, ma le impedisce di rilassarsi e di ripristinare il suo livello di ossitocina.
Il lobulo parietale inferiore sinistro, più sviluppato nel cervello maschile, interviene nella percezione del tempo e della velocità. Questa è anche la ragione per cui l'uomo sembra sollecitare la donna, quando parla o deve prendere una decisione. Egli è attento al tempo che impiega per farlo. Mentre la ascolta, cerca di stabilire come intervenire per risolvere quanto prima il problema. Questo atteggiamento non nasce dunque dal disinteresse, ma dall'interesse che ha per lei, ovvero dal fatto che la sofferenza di lei gli crea frustrazione e malessere e vuole sbrigarsi a fornirle una soluzione. Egli pensa che risolvendole il prima possibile il problema l'aiuterà, invece, le causa solo ulteriore turbamento, perché ciò di cui ella necessità è solo sfogarsi. Non ha bisogno di soluzioni ed il fatto che gliene vengano fornite le lascia pensare che a lui nulla importi del suo sentire.
La donna può aiutare l'uomo dicendogli chiaramente che ha bisogno del suo aiuto per sfogarsi e stare meglio e non ha bisogno di soluzioni. Gli sarà più facile farlo se saprà anche quanti minuti di attenzione deve darle e se la donna parla mantenendosi concentrata su un punto e con minor emotività possibile.
In questo il cervello uomo e donna è simile, nessuno dei due vuole soluzioni e riceverne è frustrante, l'uomo perché si sente trattato come un incapace, l'altra invece, come non importante, nella sua emotività.
Il monito dunque che possiamo trarne è quello di non fornire mai soluzioni, si agli uomoni, che alle donne, ammenochè non ci vengano chieste.
Peraltro, questo atteggiamento può essere lo specchio di una fragilità per cui tendiamo a dare troppo (soprattutto noi donne), per ottenere accettazione dall'altro, senza sapere che per un maschio è fortemente demotivante e senza considerare che ogni persona ha i suoi tempi e le sue ragioni e cercare di voler risolvere a tutti i costi i problemi altrui ce ne fa accollare il karma negativo.
COSA EVITARE PER AIUTARE IL CERVELLO UOMO E DONNA?
La donna deve assolutamente evitare di impedire il bisogno di silenzio dell'uomo. Che siano 10 o 20 minuti o un'ora, non importa, l'uomo ha il bisogno di rilassarsi e ripristinare il suo livello di testosterone con il silenzio, quando sarà pronto, sarà lui a cercarle.E' importante, per la donna, sapere che chiedere "com'è andata la giornata?", va benissimo con un'altra donna, che si sentirebbe accolta e favorita nel parlare, ma non va affatto bene con un uomo, che abbisogna invece di ritirarsi nel silenzio e nella solitudine e che a tale domanda si sente controllato...
La donna, può aiutare l'uomo col silenzio, accogliendolo con un grande sorriso che gli lasci pensare che è tutto ok e quindi non c'è niente da risolvere e nulla di cui parlare e concedergli del tempo per recuperare il suo livello di testosterone.
L'uomo deve assolutamente evitare di non far parlare una donna, perché ella ne ha bisogno, e ciò che viene percepito come una lamentela è solo un modo di sfogarsi, che poi la farà stare meglio. In questa ottica, dovrà evitare di interromperla, di chiudere in fretta il discorso, di dare soluzioni o di minimizzare i suoi sentimenti con espressioni tipo “sei esagerata” “non te la prendere” “adesso non ci pensare”...
L'uomo può aiutare molto la donna, abbracciandola appena rientra in casa e dicendole “mi riposo un po' e poi vengo da te e mi racconti della tua giornata”.
Se infatti l'uomo ha bisogno di silenzio, la donna ha quello di parlare. Queste due esigenze sono incompatibili, a fine giornata, quando l'uomo ha bisogno fisiologico di ripristinare il suo livello di testosterone, mentre la donna è ancora carica ed ha bisogno di scaricarsi parlando, ma ci si può venire incontro con un po' di rispetto e pazienza reciproci.
Al termine della giornata, il pensiero di un semplice abbraccio, di due chiacchiere e di un po' di affetto può essere davvero corroborante, per una donna, che diventa subito molto più amabile e meno rompiscatole.
Un'altra cosa che può fare l'uomo, per la donna, è quello di rendersi disponibile per la risoluzione di qualche piccola incombenza domestica, come, ad esempio, buttare la spazzatura.
La donna è vittima dello stress quando non si ritaglia il tempo necessario per svolgere attività in grado di aumentare i livelli di ossitocina. Quando l'uomo comprende quali siano i comportamenti utili a stimolare l'ossitocina nel cervello femminile e quindi a far stare meglio la donna, riesce a interpretare gli atteggiamenti della donna in un'ottica completamente diversa.
Qui puoi vedere un estratto del video youtube della trasmissione su classtv, del 20/02/13 sul cervello uomo e donna.
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