CERVELLO UOMO E DONNA
Per
migliaia di anni, uomini e donne hanno svolto compiti molto precisi,
per la sopravvivenza della famiglia e della specie, ed il nostro
cervello si è sviluppato in un cervello uomo e donna,
differenti ben poco dal punto di vista neuroanatomico, ma molto dal
punto di vista funzionale e psicofisiologico, al punto che è
possibile parlare di un cervello
femminile e di un cervello
maschile.
Grazie alla spiccata capacità di orientamento e di
concentrazione del cervello
maschile, gli uomini divennero abili cacciatori e
procacciatori di cibo.
Le donne raccoglievano il cibo nei territori in cui soggiornavano e si
occupavano dei figli. Formavano forti legami affettivi con le altre
donne, dalle quali dipendevano quando gli uomini erano lontani. Il
ruolo delle donne era poliedrico: mogli, madri ed amiche, svariati i
loro compiti e necessaria la capacità di fare più
cose nel contempo.
L'uomo aveva la forza fisica per lottare con i suoi simili e nei
momenti di pericolo doveva restare per lo più in silenzio.
La donna usava invece il linguaggio, sia per condividere che, in caso
di pericolo per discutere, convincere o richiamare l'aiuto delle altre
donne.
Ancora oggi, in situazioni di stress l'uomo tende a tacere e
si ritira nella sua tana per recuperare le energie, mentre la donna si
è adattata imparando a esternare le tensioni che
l'affliggono. Comunicando agli altri i suoi problemi, riesce
più facilmente a ottenerne l'aiuto. Se non parlasse, nessuno
saprebbe quello di cui ha bisogno.
Il ruolo delle donne,
nel corso dei secoli, è sempre
stato poliedrico: donne e compagne, madri ed amiche, svariati i loro
compiti e necessaria la capacità di fare più cose
nel contempo.
Una donna, non
può permettersi di perdere di vista i bambini, mentre
chiacchiera con le amiche e magari sta cucinando....
Il
cervello femminile
si è strutturato dunque con un maggior numero di
ponti/connessioni tra le varie
aree cerebrali, ovvero con un corpo
calloso più
grande.
La presenza di maggiori collegamenti potenzia la capacità
femminile di
svolgere più compiti nello stesso momento. Quando una donna
ascolta,
nel contempo pensa, ricorda, prova sentimenti e spesso fa anche
qualcosa...
Il
cervello maschile
dell'uomo, di converso, ha meno connessioni. Il suo corpo
calloso è più piccolo. Infatti, il ruolo di
cacciatore dell'uomo gli
ha indotto la necessità di concentrazione su una singola
azione, nel
più totale silenzio. Non dovrebbe dunque offendersi la donna
se, ad una
sua domanda, l'uomo, impegnato in un’attività,
appare infastidito: per
lei è semplice fare più cose nel contempo e
quindi compiere un'azione e nel contempo parlare, per lui è
molto più complicato.
Grazie a questo sistema, ovvero al fatto di avere meno connessioni
interemisferiche, il cervello maschile può prendere
le distanze dalle
preoccupazioni quotidiane con maggiore facilità. A fine
giornata,
quando decide di “staccare” dal lavoro, lo fa senza
problemi.
Il cervello femminile non
è altrettanto fortunato, dato che il tessuto connettivo
presente tra i due emisferi non le consente di scollegarsi con la
medesima rapidità. Quando attiva l'emisfero destro nel
tentativo di
rilassarsi o di divertirsi, la donna resta sempre connessa con la parte
analitica e razionale del cervello, che le ricorda le mille cose da
fare.
Quando un uomo diviene
consapevole della differenza tra cervello
uomo e donna,
può rendersi conto dell'inutilità di
fare
commenti
quali: «lascia perdere» o «non ti
preoccupare» mentre parla con una
donna. Non è una questione di carattere ma di struttura del cervello femminile.
Nel cervello maschile i centri maschili del
linguaggio si attivano quasi solo per risolvere un
problema, questo significa che parlano solo se hanno bisogno di
risolvere un problema e non ne sono capaci.
Infatti, la gran parte
degli uomini è più loquace all'inizio di una
relazione perché parlare è
il modo di «risolvere il problema» della conoscenza
reciproca.
Se gli
uomini sono in grado di risolvere il problema, non sentono affatto il
bisogno di parlare, ma anzi di stare in silenzio per trovare la
soluzione o semplicemente “staccare”, ripristinare
il testosterone e
poi agire. Nel momento in cui la donna cerca di farlo parlare, egli
è
costretto ad attivare una zona silente, quella del linguaggio,
nell'emisfero sinistro, ed a distogliere l'attivazione
delle altre aree cerebrali, nell'emisfero destro, deputate alla
soluzione, così, oltre ad
infastidirlo, si ostacola la sua capacità di risolvere i
suoi
problemi, causandogli di conseguenza anche un calo di testosterone e
quindi malessere.
Quando
una donna parla, invece, nel cervello femminile molte aree vengono attivate
completamente ed
è
per questo che, mentre una donna parla e si sfoga, riesce a trovare la
soluzione ed a rilassarsi. Interrompere una donna che ha bisogno di
parlare, non solo la infastidisce innervosendola ulteriormente, ma le
impedisce di rilassarsi e di ripristinare il suo livello di ossitocina.
Il
lobulo parietale inferiore sinistro, più sviluppato nel cervello maschile,
interviene nella percezione del tempo e della
velocità. Questa è anche
la ragione per cui l'uomo sembra sollecitare la donna, quando parla o
deve prendere una decisione. Egli è attento al tempo che
impiega per
farlo. Mentre la ascolta, cerca di stabilire come intervenire per
risolvere quanto prima il problema. Questo atteggiamento non nasce
dunque dal disinteresse, ma dall'interesse che ha per lei, ovvero dal
fatto che la sofferenza di lei gli crea frustrazione e malessere e
vuole sbrigarsi a fornirle una soluzione. Egli pensa
che risolvendole il prima possibile il problema l'aiuterà,
invece, le
causa solo ulteriore turbamento, perché ciò di
cui ella necessità è
solo sfogarsi. Non ha bisogno di soluzioni ed il fatto che gliene
vengano fornite le lascia pensare che a lui nulla importi del suo
sentire.
La donna
può aiutare l'uomo
dicendogli chiaramente che ha bisogno del suo aiuto per sfogarsi e
stare meglio e non ha bisogno di soluzioni. Gli sarà
più facile farlo
se saprà anche quanti minuti di attenzione deve darle e se
la donna
parla mantenendosi concentrata su un punto e con minor
emotività
possibile.
In questo il cervello uomo e donna
è simile, nessuno dei due vuole soluzioni e riceverne
è frustrante, l'uomo perché si sente trattato
come un incapace, l'altra invece, come non importante, nella sua
emotività.
Il monito dunque che possiamo trarne è quello di non fornire
mai soluzioni, si agli uomoni, che alle donne, ammenochè non
ci vengano chieste.
Peraltro, questo atteggiamento può essere lo specchio di una
fragilità per cui tendiamo a dare troppo (soprattutto
noi donne), per ottenere accettazione dall'altro, senza
sapere che per un maschio è fortemente demotivante e senza
considerare che ogni persona ha i suoi tempi e le sue ragioni e cercare
di voler risolvere a tutti i costi i problemi altrui ce ne fa accollare
il karma negativo.
COSA
EVITARE PER AIUTARE IL CERVELLO UOMO E DONNA?
La
donna deve assolutamente evitare di impedire il bisogno di
silenzio dell'uomo. Che siano 10 o 20 minuti o un'ora, non importa,
l'uomo ha il bisogno di rilassarsi e ripristinare il suo livello
di testosterone
con il silenzio, quando sarà pronto,
sarà lui a cercarle.
E'
importante, per la donna, sapere
che chiedere "com'è andata la giornata?", va benissimo con
un'altra
donna, che si sentirebbe accolta e favorita nel parlare, ma non va
affatto bene con un uomo, che abbisogna invece di ritirarsi nel
silenzio e nella solitudine e che a tale domanda si sente controllato...
La donna,
può aiutare
l'uomo col silenzio, accogliendolo con un grande sorriso che
gli lasci
pensare che è tutto ok e quindi non c'è niente da
risolvere e nulla di
cui parlare e concedergli del tempo per recuperare il suo livello di
testosterone.
L'uomo
deve assolutamente evitare di non far parlare una donna,
perché ella ne
ha bisogno, e ciò che viene percepito come una lamentela
è solo un modo
di sfogarsi, che poi la farà stare meglio. In questa ottica,
dovrà
evitare di interromperla, di chiudere in fretta il discorso, di dare
soluzioni o di minimizzare i suoi sentimenti con espressioni tipo
“sei
esagerata” “non te la prendere”
“adesso non ci pensare”...
L'uomo
può aiutare molto la donna, abbracciandola appena rientra in
casa e
dicendole “mi riposo un po' e poi vengo da te e mi racconti
della tua
giornata”.
Se
infatti l'uomo ha bisogno di silenzio, la donna ha quello di parlare.
Queste due esigenze sono incompatibili, a fine giornata, quando l'uomo
ha bisogno fisiologico di ripristinare il suo livello di testosterone,
mentre la donna è ancora carica ed ha bisogno di scaricarsi
parlando,
ma ci si può venire incontro con un po' di rispetto e
pazienza
reciproci.
Al
termine della giornata, il pensiero di un semplice abbraccio, di due
chiacchiere e di un po' di affetto può essere davvero
corroborante, per
una donna, che diventa subito molto più amabile e meno
rompiscatole.
Un'altra
cosa che può fare l'uomo, per la donna, è quello
di rendersi
disponibile per la risoluzione di qualche piccola incombenza domestica,
come, ad esempio, buttare la spazzatura.
La donna è vittima dello stress quando non si ritaglia il
tempo
necessario per svolgere attività in grado di aumentare i
livelli di
ossitocina. Quando
l'uomo
comprende quali siano i comportamenti utili a
stimolare l'ossitocina nel cervello femminile e
quindi a far stare meglio la donna,
riesce a interpretare gli atteggiamenti della
donna in un'ottica completamente diversa.
Qui puoi vedere un
estratto del video
youtube della trasmissione su classtv, del 20/02/13 sul cervello uomo e donna.
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