L’amore non è: tra neurochimica, psicologia e illusione
Quando parliamo di amore, spesso ci riferiamo a una tempesta di emozioni che ci travolge, facendoci credere che quella persona sia “la scelta definitiva”. Ma la ricerca neuroscientifica e psicologica ci invita a distinguere tra ciò che è amore e ciò che non lo è. In realtà, molte delle esperienze che etichettiamo come “amore” sono soltanto illusioni neurochimiche, compensazioni emotive o mancanze travestite da sentimento.
- L’amore non è: tra neurochimica, psicologia e illusione
- 1) L’amore non è quando si confonde il bisogno con il sentimento
- 2) L’amore non è quando non si è elaborato il lutto della relazione precedente
- 3) L’amore non è nelle prime fasi dell’innamoramento
- 4) L’amore non è quando manca il corteggiamento
- 5) L’amore non è emozione forte
- Conclusione
- Bibliografia
1) L’amore non è quando si confonde il bisogno con il sentimento
Una relazione nata da un vuoto interiore non è amore. In questi casi, il cervello ricerca un appagamento immediato, che genera un picco di dopamina. Più forte è il bisogno, più intensa sarà la produzione di questo neurotrasmettitore, alimentando emozioni euforiche che però non corrispondono a un legame profondo. Uno studio di Volkow e colleghi (2004) ha dimostrato che i circuiti dopaminergici coinvolti nelle dipendenze sono gli stessi che vengono attivati nelle fasi iniziali dell’innamoramento, sottolineando il rischio di confondere bisogno e amore.
2) L’amore non è quando non si è elaborato il lutto della relazione precedente
Secondo Holmes (2000), i processi di lutto richiedono in media da sei mesi a due anni per completarsi. In assenza di questo tempo, la nuova relazione rischia di essere solo un meccanismo di compensazione, più vicino a una fuga dal dolore che a una scelta consapevole. Chi si lega in fretta dopo una rottura spesso vive una “relazione rimbalzo”, in cui il partner diventa uno strumento per sedare il vuoto, non una reale scelta di cuore.
3) L’amore non è nelle prime fasi dell’innamoramento
Studi condotti da Fisher, Aron e Brown (2005) attraverso risonanza magnetica funzionale su 2.500 soggetti hanno evidenziato che nei primi sei-ventiquattro mesi si attiva una vera e propria tempesta neurochimica: il cervello rilascia grandi quantità di dopamina, serotonina e noradrenalina. Questo stato produce idealizzazione, ossessione e riduzione della capacità critica. L’amore, in senso maturo, non può essere identificato con questa fase: esso inizia solo dopo che la chimica si stabilizza e resta la scelta di stare insieme con lucidità.
4) L’amore non è quando manca il corteggiamento
Il corteggiamento non è un orpello culturale, ma un processo biologico con funzione precisa. Ricerche di Gonzaga et al. (2006) hanno mostrato come gesti di affetto, contatto fisico e rituali di corteggiamento stimolino ossitocina nella donna e testosterone nell’uomo, creando le basi neuroendocrine per il legame e la motivazione reciproca. In assenza di questa fase, la coppia perde un elemento essenziale di consolidamento, con conseguenze sulla stabilità e sulla fiducia.
5) L’amore non è emozione forte
Le emozioni iniziali, per quanto intense, non sono amore. Anzi, più l’euforia è forte, meno stabile sarà il legame nel lungo termine, perché basato su un surplus dopaminergico. Lo conferma uno studio longitudinale di Acevedo e Aron (2009) su 17 anni di matrimoni: la passione iniziale non è un predittore di durata, mentre lo sono la presenza consapevole, la fiducia e il sostegno reciproco. L’amore non è l’ebbrezza del momento, ma la capacità di restare quando l’euforia diminuisce.
Conclusione
L’amore non è bisogno, compensazione o chimica passeggera. È la capacità di scegliere consapevolmente l’altro, una volta che il cervello ha smesso di illudere con i suoi fuochi artificiali. L’amore non è la tempesta, ma la calma che resta dopo di essa. È presenza, fiducia e scelta libera di restare, non perché manca qualcosa, ma perché insieme si costruisce pienezza.
Bibliografia
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Volkow, N.D., Fowler, J.S., Wang, G.J., et al. (2004). Dopamine in drug abuse and addiction: results of imaging studies and treatment implications. Neuropharmacology, 47 Suppl 1, 3–13.
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Holmes, T.H. (2000). Stress and the life cycle. International Journal of Psychiatry in Medicine, 30(4), 365-372.
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Fisher, H., Aron, A., Brown, L.L. (2005). Romantic love: an fMRI study of a neural mechanism for mate choice. Journal of Comparative Neurology, 493(1), 58–62. Studio condotto su 2.500 soggetti.
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Gonzaga, G.C., Turner, R.A., Keltner, D., Campos, B., Altemus, M. (2006). Romantic love and sexual desire in close relationships. Emotion, 6(2), 163–179.
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Acevedo, B.P., Aron, A. (2009). Does a long-term relationship kill romantic love? Review of General Psychology, 13(1), 59–65. Studio longitudinale su coppie sposate fino a 17 anni.
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