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INTERVISTE, ANGELA FLAMMINI COS'E' LA MENOPAUSA E LE 3 CONSEGUENZE SUL CERVELLO LA GELOSIA CHE UCCIDE MATERNITA' SURROGATA PRO E CONTRO PROFILO DI CHI FA VIOLENZA PSICOLOGICA RISCHI DELL'INSEGNAMENTO DEL GENDER CAUSE REALI DELLA VIOLENZA SULLE DONNE L' AMORE NON BASTA! SMETTILA DI RENDERLO INFELICE! -IL REGALO CHE FA LA DIFFERENZA -MANIPOLAZIONE SESSUALE -IO PROPRIO NON TI CAPISCO VOLERE NON E' POTERE  -QUANDO SI ARRIVA AL LITIGIO, E' TROPPO TA

QUANDO SI E' LONTANI, SI FINISCE CON URLARE PER SENTIRSI

Ogni volta che discutiamo, la collera ci intossica la mente, ci annebbia la vista, perdiamo lucidità, ci sentiamo feriti, attacchiamo e i cuori si allontanano. Forse per questo abbiamo bisogo di urlare, per farci sentire da chi è distante. Cosa possiamo fare per restare con i cuori vicini e prevenire crisi di coppia?

Quando si è lontani, bisogna urlare per sentirsi

“Volete sapere perchè si grida
contro l’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate,
 i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza, bisogna gridare per potersi ascoltare.

Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte grideranno per potersi ascoltare.
D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente, e perchè?
Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori, che neanche parlano, solamente sussurrano.
E quando l’amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono

(Mahatma Gandhi)

Ogni volta che discutiamo, che lo facciamo alzando la voce o chiudendoci in un silenzio glaciale, non siamo nel qui ed ora, ma nel passato a giudicare qualcosa che ci ha ferito e forse anche chi l'ha fatto. Spesso il motivo per cui lo facciamo è proprio l'amore che proviamo, che ci porta a desiderare che l'altro si comporti secondo le nostre aspettative e se non accade, ci sentiamo frustrati. Se cerchiamo di osservarci dall'esterno, seppur in un secondo momento, spesso possiamo renderci conto che ciò che ci ha ferito è proprio la paura di non essere ascoltati, rispettati, apprezzati, accettati o amati. La paura del rifiuto è una delle paure più profonde che abbiamo, perchè mina la stessa sopravvivenza. Pensiamo al cucciolo umano, ha bisogno di molti anni, prima di poter essere autonomo e sopravvivere ed in tutto quel tempo, potrebbe essergli vitale il rifiuto da parte di chi dovrebbe crescerlo.

Così, questa paura, ce la portiamo dietro tutta la vita, più o meno consapevolmente, più o meno con forza e si riattiva ogni volta che chi amiamo è in opposizione con noi, talvolta anche per cose futili. E' sempre in agguato il terrore di essere rifiutati.


Quando noi donne discutiamo, chiudiamo il cuore e finiamo col dire le cose che normalmente evitiamo di dire. Ogni discussione, per noi, differentemente che per un uomo, è un dramma; andiamo completamente in tilt. A noi basta anche il solo sentore di una discussione, per metterci in allarme e questo ci causa un drastico abbassamento dell'ossitocina, il nostro ormone antistress, ma anche l'ormone del legame. Noi riusciamo a ricordare ogni piccolo particolare che ci ha fatto star male ed alla prima occasione, lo riportiamo in evidenza, forse col vano tentativo di sortire una azione riparativa, dalla controparte. A noi, parlare aiuta a ripristinare la calma, ma tentando di farlo con un uomo, difficilmente possiamo sfogarci, senza contrattacco o senza minimizzazione dei nostri sentimenti o giudizio sulla nostra emotività o soluzioni, che non ci servono. Cosi, finiamo con l'innervosirci ancora di più, col diventare ancora più aggressive e petulanti e non possiamo che allontanarci ancor più, creando, nel contempo, ulteriore allontanamento dell'uomo.

Per un uomo, invece, una discussione non è così drammatica come per noi, loro sono abituati a combattere, anzi riescono anche a trarre beneficio dal sentirsi vincitori o dal aver raggiunto l'obiettivo di affondare un colpo. Ed è per questo che quando gli uomini sono arrabbiati, dicono cose cattive, solo per ferire, anche se non lo pensano. Sanno come ferire e lo fanno. Mai attaccarli, peggioriamo solo la situazione. Come abbiamo visto prima, il nostro tentativo di parlare e chiarire, di solito li porta a sentirsi non accettati e la frustrazione che ne deriva, li porta ad attaccare. Diventano aggressivi, anche se talvolta lo dissimulano dietro una calma apparente o un silenzio glaciale, che può diventare la peggiore delle punizioni. Bisogna farli sbollentare. Infatti, molto spesso, essi sono capaci, almeno tra loro, di superare subito una crisi senza portare rancore. 


Quando accade di discutere, rivanghiamo il passato, rinfacciamo le cose, accusiamo l'altro, lo condanniamo, diciamo cose che magari non pensiamo, perdiamo di vista le ragioni dell'amore e iniziamo a compilare una lista nera di motivi per cui non dovremmo amare quella persona, una lista che, con ogni discussione, si alimenta di una nuova ragione.

Ogni volta che discutiamo laceriamo il nostro e l'altrui cuore.

Ogni volta che discutiamo, ci allontaniamo sempre di più dall'altro e diventa sempre più difficile riavvicinarsi.

Quando si arriva a urlare è già troppo tardi...

Cosa può esserci di aiuto a tenere vicini i nostri cuori, affinchè non sia troppo tardi?


L'importanza di apprezzare

“... non lasciate che i vostri cuori si allontanino,
non dite parole che li possano distanziare di più,
perchè arriverà il giorno in cui la distanza sarà così tanta
che essi potrebbero non trovare più la strada per tornare.”

(Mahatma Gandhi)

Come abbiamo visto, in ognuno di noi, è forte la paura inconscia del rifiuto, ovvero di non essere amati. Tutti dunque abbiamo bisogno vitale di sentirci apprezzati, accettati ed amati.

Tutti amiamo i complimenti. Eppure, molti sembrano essere incapaci di manifestare amore, altri addirittura di provare apprezzamento, tanto sono concentrati su loro stessi, e altri ancora pensano che sia inutile e che contino solo i fatti.
Beh, i fatti sono certamente importanti, ma lo sono anche le parole, anzi, lo sono forse di più se pensiamo alle facili incomprensioni generate dalle differenze tra uomini e donne e dal fatto che la gran parte delle crisi di coppia origina proprio dalla  sensazione di non essere apprezzati ed amati a sufficienza.

L'altro sesso è diverso da noi, ha bisogni e comportamenti diversi dai nostri e facilmente accade che ci manifesti amore "coi "fatti" in modo diverso e talvolta opposto, rispetto a come noi vorremmo. 
Lo stesso facciamo noi.
Quando siamo frustrati o lontani, non riusciamo proprio a vederlo il bello nell'altro.
Quando lo vediamo, spesso non riusciamo a manifestarlo.
Quando lo facciamo, spesso lo facciamo in modo sbagliato e ottieniamo l'effetto opposto.

In psicologia, questo è uno dei paradigmi della comunicazione efficace: non importa qual'è l'intenzione, conta solo il risultato.

Così capita che un uomo, per manifestare amore alla donna, eviti di parlare con lei, la sera, dopo il lavoro. Fa ciò che farebbe piacere ad un uomo, senza sapere che così la farà invece sentire non amata. Cosa che gli riuscirebbe molto meglio se invece l'abbracciasse dicendole quanto è bella e quanto si senta fortunato di averla accanto.

Allo stesso modo, una donna, per manifestare amore ad un uomo, cercherà di parlare con lui al rientro dal lavoro, facendogli domande sulla sua giornata. Fa ciò che farebbe piacere a se stessa, senza sapere che così lo farà sentire controllato, non apprezzato e non amato. Cosa che le riuscirebbe molto meglio se invece, dopo averlo fatto riposare, gli dicesse quanto egli sia bravo in ciò che fa.

Manifestare invece amore ed apprezzamento con le parole, benchè suscettibile anch'esso di sottili inadeguatezze, è più palese e pertanto più efficace.
Come ho già scritto a proposito della gratitudine e dei suoi effetti positivi, comunicare amore ed apprezzamento con le parole e farlo costantemente, in una coppia, non solo rende felice l'altro, facendolo sentire più sicuro (cosa che per le donne è fondamentale), ma favoriscono la capacità di guardare oltre il proprio sè, di percepire il bello e di restare concentrati sulle cose positive, piuttosto che negative, accresce l'intelligenza emotiva, l'empatia e il successo in ogni contesto.

Quindi,

fare i complimenti fa bene all'altro, 

ma anche alla coppia ed a se stessi.


Su  365 pro woman e 365 pro man, gli almanacchi dell'amore e del rispetto, il mercoledì, che è il giorno di mercurio, dio della comunicazione, viene consigliato, a rotazione, di comunicare all'altro ciò che ci rende felice di ciò che fa oppure è, ciò per cui l'apprezziamo e gli siamo grati, oppure ciò per cui l'amiamo.
Il cofanetto di latta, che contiene l'almanacco, è fatto in modo da poter conservare tutti i mercoledì dell'anno su cui abbiamo annotato i complimenti da fare all'altro. Complimenti che anche l'altro ci farà. Un emozionante rituale settimanale. Una bella abitudine che possiamo acquisire comunque. Non potrà che farci bene. 

Fare i complimenti è una abitudine

che da benessere.

Acquisire la sana abitudine di fare complimenti, almeno una volta a settimana, e restare focalizzati sull'amore, sarà il modo di tenere vicini i nostri cuori.



Un regalo davvero speciale

Dopo 365 giorni, 52 mercoledì speciali, sarà facile raccogliere, in 3 fogli:

sos-crisi-di-coppia -urlare

- un elenco di “mi rendi felice se/quando...”
- un elenco di “ti ringrazio di..."
- un elenco di “ti amo perchè...”

Potrai incorniciarli e regalarglieli.

Oppure potrai usarli come cover di un cd (sono 3 facciate) o di una playlist con canzoni d'amore che parli di te, di lei/lui, di voi. Fallo in lingua madre, in modo da creare meno incomprensioni possibili.

Quando ci sono problemi di coppia, riempi il silenzio con l'ascolto di questa musica e la lettura della sua cover, ti aiuterà a capire tante cose, a ritrovare la ragioni del tuo amore, a riavvicinarti a chi ami ed a comunicare in modo costruttivo e non distruttivo...

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365 pro woman e 365 pro man, per non allontanarsi.

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