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INTERVISTE, ANGELA FLAMMINI COS'E' LA MENOPAUSA E LE 3 CONSEGUENZE SUL CERVELLO LA GELOSIA CHE UCCIDE MATERNITA' SURROGATA PRO E CONTRO PROFILO DI CHI FA VIOLENZA PSICOLOGICA RISCHI DELL'INSEGNAMENTO DEL GENDER CAUSE REALI DELLA VIOLENZA SULLE DONNE L' AMORE NON BASTA! SMETTILA DI RENDERLO INFELICE! -IL REGALO CHE FA LA DIFFERENZA -MANIPOLAZIONE SESSUALE -IO PROPRIO NON TI CAPISCO VOLERE NON E' POTERE  -QUANDO SI ARRIVA AL LITIGIO, E' TROPPO TA

COS'E' LA MENOPAUSA E QUALI SONO LE 3 CONSEGUENZE CEREBRALI

COS' E' LA MENOPAUSA

La menopausa è il periodo fisiologico nella vita di noi donne che segna la fine della nostra capacità riproduttiva ed ha diverse sfumature (perimenopausa, premenopausa, menopausa precoce, menopausa iatrogena), implicazioni e conseguenze sull'invecchiamento cerebrale femminile, per cui è fondamentale capire cos'è la menopausa e quale la sua causa.

Premenopausa e perimenopausa:

La menopausa inizia, molto prima di quanto normalmente pensiamo, anche 10 anni prima. Questa fase premenopausa si chiama perimenopausa. Durante questa fase si verificano cambiamenti graduali nei livelli estrogenici, nel ciclo mestruale e si possono manifestare gli stessi sintomi della menopausa, che sono solitamente più lievi e graduali, tendendo a intensificarsi con l'avanzare del tempo.

Quando sono trascorsi dodici mesi dall'ultima mestruazione, si ha l'effettiva menopausa, che quindi non è definita come l'ultima mestruazione, ma come il 12imo mese da essa.

Menopausa precoce e menopausa anticipata:

La menopausa è un processo fisiologico che avviene di solito tra i 45 e i 55 anni, ma può essere considerata menopausa precoce se si verifica prima dei 40 anni e menopausa anticipata se si verifica tra i 40 e i 45 anni. La menopausa precoce può essere causata da fattori genetici, ambientali o legati allo stile di vita o a cause mediche e colpisce circa l'1% delle italiane. Questo evento non è solo particolarmente difficile per molte donne, ma molto rilevante per l'aspettativa di salute della donna. Infatti, le conseguenze sulla salute sono tanto più significative, quanto più la donna è giovane.

Menopausa iatrogena:

La menopausa è iatrogena quando è causata da trattamenti medici come interventi chirurgici per asportazione delle ovaie, trattamento antiormonale anticancro, chemioterapia o radioterapia.

Parlando di menopausa iatrogena farmacologicamente indotta, nonché spesso menopausa precoce, non posso non menzionare quella in cui si ritrovano, di fatto, le adulte e le adolescenti con Disforia di genere, che non riconoscendosi nel loro corpo, avviano un percorso di transizione ad altro sesso che si basa sulla disattivazione degli ormoni sessuali, quindi, di fatto su una menopausa che può avere conseguenze irreversibili sul loro stato di salute, dovute all'invecchiamento precoce.

LA CAUSA DELLA MENOPAUSA

        La causa della menopausa è la fine della fertilità femminile e più esattamente la fine della produzione degli ormoni che permettono una gravidanza: estrogeni e progesterone.

Il picco di produzione estrogenica avviene, in quello che io chiamo "piccolo ciclo" mensile, durante l'ovulazione e nel "grande ciclo" di vita, intorno ai 35 anni, età di massima fertilità femminile. 

Prima di questo picco si ha una fase crescente del livello di ormoni prodotti e dopo una fase calante, come quella della luna cui la donna è da sempre paragonata, rappresentando la ciclicità psicofisica ed emotiva del vissuto femminile.


Nella fase crescente, up, la donna si predispone per una eventuale gravidanza, per questo è più estroversa, aperta, accogliente e attiva.

Nella fase calante, down, l'ovulazione è avvenuta, nel piccoli ciclo,  e in quello grande gli estrogeni iniziano a calare, fino a scomparire del tutto. Pensiamo alla fase premestruale o a quella dopo il parto, in cui il corpo non è predisposto per una gravidanza, è solitamente un periodo down che non favorisce la ricerca di un partner. Nella fase calante, quando la donna non ha procreato (o ha passato quel periodo favorevole), non solo può essere inconsciamente ed instivamente triste e stanca per le riserve energetiche che ha riversato in questa attività, deve pure "smantellare" la camera gestazionale che aveva predisposto (mestruo), facendo pulizie. E' normale che in quel momento non voglia nessuno intorno e non abbia voglia di predisporsi ad un incontro sessuale. 

Questa fase, che per alcune donne può passare inosservata, per altre è molto disagevole, fino a generare quella che viene definita sindrome premestruale. Alla stessa stregua, questa tipologia di sintomi, potrà riguardare, in modo più o meno significative, tutte le donne dopo dalla perimenopausa in poi, che è come se fossero in costante fase premestruale. 

In questo periodo è normale che le donne possano sentirsi stanche, giù di tono, depresse, nervose, introverse, meno disponibili o aperte. Così accade anche durante e dopo la menopausa. Facendoci due conti molto grossolani, se pensiamo che questa fase down, consapevole o no,  sintomatica o no, riguarda tutte le femmine, per metà del mese e per metà della vita (quando peraltro il corpo è meno sano e forte), possiamo facilmente pensare che abbiamo una probabilità su due, che una qualsiasi donna che incontriamo, sia in questa fase e non sia psicofisiologicamente "disponibille", in ogni senso. Quindi gentilezza è la parola d'ordine, soprattutto verso noi stesse, che dobbiamo imparare a rispettarci, a dire di "no" e a comunicare i nostri più intimi bisogni.

Ora vediamo perché la donna è ciclica e si avvicendano queste fasi up e down.

MENOPAUSA E CERVELLO

Chi orchestra questi cicli up e down per favorire il concepimento, sono gli estrogeni, che metaforicamente possiamo paragonare al Sole che scandisce le fasi di attività e quelle di riposo.

Gli estrogeni danno vita al nostro essere, in ogni senso, permettendo i cicli riproduttivi. A tal fine, essi attivano e modulano l'attività di altri neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, l'ossitocina, le endorfine e l'acetilcolina, che controllano molteplici funzioni fisiologiche (sonno, fame, calore, salute cardiaca e ossea), emotive, comportamentali e cognitive (memoria e concentrazione).


Il sole:  riscalda,  induce attività  e favorisce nutrimento con la fotosintesi.

Gli estrogeni: scaldano il cuore, ci danno voglia di vivere e danno nutrimento alle cellule cerebrali.



LA D.O.S.E. DI FELICITA' E SALUTE

  • Il calore del sole è come l'abbraccio rassicurante dell'ossitocina, l'ormone del benessere femminile e potente antistress.

  • L'attività che il sole induce è simboleggiata dalle endorfine, che si producono con il movimento e le risate e fanno dimenticare il dolore, sia fisico, che emotivo.

  • Il nutrimento che il sole favorisce viene dalla dopamina, il potente neurotrasmettitore della motivazione all'azione, che come la fotosintesi converte la luce solare in energia nutritiva per le piante, alla base della catena alimentare per gli esseri viventi e della purificazione dell'aria.

  • Il sole può fare tutto questo, perché è luce. Senza di essa non ci sarebbe calore, né nutrimento, né attività... La luce del sole è la serotonina, denominata anche 5-idrossitriptamina (5-HTP) e conosciuta come l'ormone della serenità, del buonumore e della calma. Essa è come una specie di centralina, alimentata dagli estrogeni, che regola la temperatura del nostro corpo, quando svegliarci e quando addormentarci, quando mangiare e quando digerire, quando essere attivi e quando calmarci, come accendere o spegnere le emozioni, la memoria, il cuore e la salute ossea.


3 CONSEGUENZE CEREBRALI DELLA MENOPAUSA

Questi quattro neurotrasmettitori, che dipendono dalla produzione estrogenica, sono il costituente della felicità femminile e sono coinvolti in importanti funzioni vitali. Pertanto, il loro calo, durante la fase calante del ciclo mensile o dalla perimenopausa, inevitabilmente causa non solo conseguenze emotive, ma anche progressivi disturbi, che possono indurre malattie a lungo termine. E' ovvio che ciò sia particolarmente rilevante quando gli estrogeni sono quantitativamente meno, quando cessano del tutto di esserci e ancor più quando il calo avviene artificialmente, repentinamente e bruscamente, come nelle donne, come me, che hanno subito una menopausa iatrogena medica, tanto più significativa, quanto più giovane e fertile è la donna. In questi ultimi casi, a peggiorar la situazione contribuiscono anche l'invecchiamento precoce ed il deficit di molte aree neurovegetative, che vedremo poi.

Per aiutarci nella comprensione, pensiamo a come ci sentiamo quando la giornata è uggiosa in estate o peggio, quando è piovosa in pieno inverno. Ci rattristiamo, vogliamo starcene al calduccio, possiamo essere più irritabili o nervosi, non ci va di vestirci, di uscire, di vedere nessuno o di fare, viviamo un senso di apatia che coinvolge anche il pensiero che non è reattivo come sempre. Ecco, questo è paragonabile alla fase down, che ovviamente è tanto più significativa, quanto più sole manca. Un conto è una giornata uggiosa estiva, tutt'altro un lungo periodo invernale...

  1.  La prima area cerebrale a risentire del calo estrogenico e più nello specifico del calo serotoninergico, che ne consegue, è l’ipotalamo, la luce, la corrente elettrica che alimenta tutta una serie di centraline neurovegetative. Il sistema neurovegetativo è il sistema nervoso “autonomo” che regola le funzioni vitali dell'organismo, in modo indipendente dalla nostra volontà. La disfunzionalità ipotalamica menopausale può indurre tutta una serie di sintomi spesso ignorata e spesso banalizzata con le vampate, che invece sono una spia importantissima del danno biologico, tra queste (l'ipertensione, la sindrome genito-urinaria, l'alterazione del ph vaginale, la carenza di vitamina D, l'insonnia, l'osteoporosi, l'aumento di peso, problemi cognitivi e l'umore. La carenza di serotonina, l'ormone dell'uomore spiega l'insorgenza della tristezza e della malinconia, fino alla depressione franca, cioè "senza alcun motivo", almeno apparente.

  2. Quando i sintomi menopausali sono significativi e/o persistenti, soffre una seconda area del cervello, il lobo limbico, in cui ossitocina e dopamina svolgono un ruolo fondamentale. Ecco che si abbassano la motivazione, le capacità cognitive e il desiderio sessuale. Si creano problemi di autostima e relazionali e  l’umore si abbassa ulteriormente, a volte fino alla depressione. Questo disturbo può colpire circa un terzo delle donne che dopo la menopausa hanno vampate e insonnia, in parte per l’effetto diretto della carenza estrogenica, in parte per quello indiretto dovuto alla scarsa qualità del sonno, alla riduzione dell’energia vitale, alla stanchezza crescente. La riduzione della dopamina spiega la perdita di desiderio sessuale, di energia vitale, di assertività, di voglia e gioia di vivere.

  3. La terza area del cervello destinata a soffrire è la corteccia cognitiva quella “colinergica”, deputata al pensiero, con conseguente difficoltà a ricordare le cose, a concentrarsi, a mantenere il filo del discorso. Si aprono gli sportelli e non si ricorda cosa bisogna prendere. Si lasciano le cose in giro, senza portarle a termine. Sono segni di deficit dell'attenzione, per cui non riusciamo a essere focalizzate su una cosa specifica, La carenza di acetilcolina spiega la perdita di memoria e di lucidità mentale.

Quest’ultimo fenomeno non va assolutamente sottovalutato. Si pensi che il 20% di noi donne va incontro a problemi cerebrali significativi, come Alzheimer e Parkinson, e l'incidenza è più elevata rispetto agli uomini (65-70% contro il 30-35%).
La menopausa precoce anticipa mediamente l’insorgenza del morbo di Alzheimer di 2 anni e 3 mesi e molti studi dimostrano che più le donne si lamentano dei sintomi menopausali, più il disturbo è serio...

Conoscere la causa della menopausa, le conseguenze sull'invecchiamento cerebrale e il fatto che i sintomi, più o meno evidenti, non sono solo le vampate,  non sono solo un fastidio, ma  una spia importante della riduzione dell'aspettativa di salute cui potremmo andare incontro, ci permette di poter agire in modo preventivo e protettivo.
Quando gli ormoni sessuali vengono a mancare, la quantità di serotonina, dopamina e colina si riduce, i tre cervelli lavorano meno, favorendone l'invecchiamenro e causando i problemi neurovegetativi autonomi, quelli a carico della sfera emotiva e quelli inerenti la sfera cognitiva.

Quindi, ne viene da sé che la cosa più logica da fare è quella di sostituire gli estrogeni naturalmente prodotti, con i farmaci, con la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva, la T.O.S., oppure con i fitoestrogeni, che restituiscono sostanze simili agli estrogeni, riaccendendo il sole! Ma non tutte le donne possono o vogliono seguire questa strada, come le donne operate di cancro al seno.
Io vi consiglio comunque di confrontarvi con i vostri medici, perché ogni caso è a sé e di certo è bene bilanciare pesi e misure, ovvero la gravità dei sintomi e delle spie. In ogni caso, esistono degli integratori che vanno bene per tutte le donne, comprese quelle operate di cancro al seno. Il primo ha un effetto generale, a amonte del problema che è ovviamente estrogenico. Il secondo invece è più specifico per i problemi cognitivi e di memoria. L'uno non esclude l'altro.

1) La prima sostanza è l'
equolo. L'equolo non è un fitoestrogeno, ma il prodotto della sua metabolizzazione. Per usare una analogia è come l'aceto che è uno dei derivati della fermentazione alcoolica dell'uva.
Uno studio del 2018 di Caruso e coll., della Clinica Ginecologica dell’Università di Catania, ha dimostrato che l’equolo, l'isoflavone prodotto dal metabolismo batterico intestinale della soia, ha un ruolo nel miglioramento dei sintomi della menopausa:
  1. riduce le vampate di calore in menopausa,
  2. previene la riduzione della densità minerale ossea,
  3. efficace nella cura dell'atrofia vulvo-vaginale e della pelle.
L'equolo agisce sui recettori estrogenici di tipo beta, coinvolti nelle azioni cellulari di tipo antiproliferativo, quindi potrebbe avere una blanda azione protettiva sul seno (come dice la Dottoressa Graziottin). Per questo può essere consigliato alle donne che non vogliono o non possono utilizzare terapie ormonali

2) La seconda tipologia sono le sostanze nootropiche per il cervello, che grazie alla loro capacità di stimolare più recettori e di favorire la qualità delle trasmissioni degli impulsi nervosi nei 3 cervelli: serotoninergici, dopaminergici e colinergici, aiuta a combattere i traumi cognitivi e lo stress ossidativo, facilitare un effetto psicostimolante e neuroprotettivo su:
- aspetti neurovegetativi

- ansia, lo stress e l'irritabilità
- umore e sonno

- motivazione
- processo decisionale
- apprendimento
- velocità di elaborazione delle informazioni
- fenomeni neurosensoriali.

 

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