COS' E'
LA MENOPAUSA
La
menopausa
è il periodo fisiologico nella vita di noi donne che segna
la fine
della nostra capacità riproduttiva ed ha diverse
sfumature (perimenopausa,
premenopausa, menopausa precoce, menopausa iatrogena),
implicazioni e conseguenze sull'invecchiamento cerebrale femminile, per
cui è fondamentale capire cos'è la menopausa
e quale la sua causa.
Premenopausa
e perimenopausa:
La
menopausa inizia, molto prima di quanto normalmente pensiamo, anche
10 anni prima. Questa fase premenopausa si
chiama perimenopausa. Durante
questa fase si verificano cambiamenti graduali nei livelli estrogenici,
nel ciclo
mestruale e si possono manifestare gli stessi sintomi della
menopausa,
che sono
solitamente più lievi e graduali, tendendo a intensificarsi
con
l'avanzare del tempo.
Quando
sono trascorsi dodici mesi dall'ultima mestruazione, si ha
l'effettiva menopausa,
che quindi non è definita come l'ultima mestruazione, ma
come il
12imo mese da essa.
Menopausa
precoce e menopausa anticipata:
La
menopausa è un processo fisiologico che
avviene di solito tra
i 45 e i 55 anni, ma può essere considerata menopausa
precoce
se si verifica prima dei 40 anni e menopausa anticipata
se si
verifica tra i 40 e i 45 anni. La menopausa precoce
può
essere causata da fattori genetici, ambientali o legati allo stile di
vita o a cause mediche e colpisce circa l'1% delle italiane. Questo
evento non è solo particolarmente difficile per molte donne,
ma
molto rilevante per l'aspettativa di salute della donna. Infatti, le
conseguenze sulla salute sono tanto più significative,
quanto più
la donna è giovane.
La
menopausa è iatrogena quando è
causata da trattamenti
medici come interventi chirurgici per asportazione delle ovaie,
trattamento antiormonale anticancro, chemioterapia
o radioterapia.
Parlando
di menopausa
iatrogena
farmacologicamente indotta, nonché spesso menopausa
precoce,
non posso non menzionare quella in cui si ritrovano, di fatto, le
adulte e le adolescenti con Disforia
di genere, che non riconoscendosi nel loro corpo, avviano un
percorso di transizione ad altro sesso che si basa sulla
disattivazione degli ormoni sessuali, quindi, di fatto su una
menopausa
che può avere conseguenze irreversibili sul loro stato di
salute,
dovute all'invecchiamento precoce.
LA CAUSA
DELLA MENOPAUSA
La
causa della menopausa è la fine della
fertilità femminile e più
esattamente la fine della produzione degli ormoni che permettono una
gravidanza: estrogeni e progesterone.
Il
picco di produzione estrogenica avviene, in quello che io chiamo
"piccolo ciclo" mensile,
durante l'ovulazione e nel "grande ciclo" di vita, intorno ai 35 anni,
età di massima fertilità femminile.
Prima di
questo picco si ha una
fase crescente del livello di ormoni prodotti e dopo una fase
calante, come quella della luna cui la donna è da sempre
paragonata,
rappresentando la ciclicità psicofisica ed emotiva del
vissuto
femminile.
Nella fase crescente, up, la donna si predispone per una
eventuale gravidanza, per questo è
più
estroversa, aperta, accogliente e attiva.
Nella
fase calante, down, l'ovulazione è avvenuta, nel piccoli
ciclo, e in quello grande gli estrogeni iniziano a
calare, fino a scomparire del tutto. Pensiamo alla
fase premestruale o a quella dopo il parto, in cui il corpo non
è
predisposto per una gravidanza, è solitamente un periodo
down che
non favorisce la ricerca di un partner. Nella fase calante, quando la
donna non ha procreato (o ha passato quel periodo favorevole), non solo
può essere inconsciamente ed instivamente triste e stanca
per le riserve energetiche che ha riversato in questa
attività, deve pure "smantellare" la camera gestazionale che
aveva predisposto (mestruo), facendo pulizie. E' normale che in quel
momento non voglia nessuno intorno e non abbia voglia di predisporsi ad
un incontro sessuale.
Questa fase, che
per alcune donne può
passare inosservata, per altre è molto disagevole, fino a
generare
quella che viene definita sindrome premestruale. Alla stessa stregua,
questa tipologia di sintomi, potrà riguardare, in modo
più o meno significative, tutte le donne dopo dalla perimenopausa in
poi,
che è come se fossero in costante fase
premestruale.
In questo
periodo è normale che le donne
possano sentirsi stanche, giù
di
tono, depresse, nervose, introverse, meno disponibili o aperte.
Così accade anche
durante e
dopo la menopausa. Facendoci due conti molto
grossolani, se pensiamo che questa fase down, consapevole o no,
sintomatica o no, riguarda tutte le femmine, per
metà del mese e per metà della vita (quando
peraltro il corpo è meno sano e forte), possiamo facilmente
pensare che abbiamo una probabilità su due, che una
qualsiasi donna che incontriamo, sia in questa fase e non sia
psicofisiologicamente "disponibille", in ogni senso. Quindi gentilezza
è la parola d'ordine, soprattutto verso noi stesse, che
dobbiamo imparare a rispettarci, a dire di "no" e a comunicare i nostri
più intimi bisogni.
Ora vediamo
perché la donna è
ciclica e si avvicendano queste fasi up e down.
MENOPAUSA E CERVELLO
Chi
orchestra questi cicli up e down per favorire il concepimento, sono
gli estrogeni, che metaforicamente possiamo paragonare al Sole che
scandisce le fasi di attività e quelle di riposo.
Gli
estrogeni danno vita al nostro essere, in ogni senso, permettendo i
cicli
riproduttivi. A tal fine, essi attivano e modulano
l'attività di
altri neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina,
l'ossitocina, le endorfine e l'acetilcolina, che controllano
molteplici funzioni fisiologiche (sonno, fame, calore, salute
cardiaca e ossea), emotive, comportamentali e cognitive (memoria e
concentrazione).
Il
sole:
riscalda,
induce
attività
e
favorisce nutrimento con la
fotosintesi.
Gli estrogeni:
scaldano il cuore, ci danno voglia
di vivere e danno nutrimento alle cellule cerebrali.
LA
D.O.S.E. DI FELICITA' E SALUTE
-
Il
calore del sole è come l'abbraccio rassicurante dell'ossitocina,
l'ormone
del benessere femminile e potente antistress.
-
L'attività
che il sole induce
è simboleggiata dalle endorfine, che si producono con il
movimento e le risate e fanno dimenticare il dolore, sia fisico, che
emotivo.
-
Il
nutrimento che il sole favorisce viene dalla dopamina, il potente
neurotrasmettitore della
motivazione all'azione, che come la fotosintesi converte la luce solare
in energia nutritiva per le piante, alla base della catena alimentare
per gli esseri viventi e della purificazione dell'aria.
-
Il
sole può fare tutto questo, perché è
luce. Senza di essa non ci sarebbe calore, né nutrimento,
né attività... La luce del sole è la
serotonina, denominata anche 5-idrossitriptamina (5-HTP) e conosciuta
come l'ormone della serenità, del buonumore e della calma.
Essa è come una specie di centralina, alimentata dagli
estrogeni, che regola la temperatura del nostro corpo, quando
svegliarci e quando addormentarci, quando mangiare e quando digerire,
quando essere attivi e quando calmarci, come accendere o spegnere le
emozioni, la memoria, il cuore e la salute ossea.
3
CONSEGUENZE CEREBRALI
DELLA MENOPAUSA
Questi
quattro
neurotrasmettitori, che dipendono dalla produzione estrogenica, sono
il costituente della felicità femminile e sono coinvolti in
importanti funzioni vitali. Pertanto, il loro calo, durante la fase
calante del ciclo mensile o dalla perimenopausa,
inevitabilmente causa non solo conseguenze emotive, ma anche
progressivi disturbi, che possono indurre malattie a lungo termine.
E' ovvio che ciò sia particolarmente rilevante quando gli
estrogeni
sono quantitativamente meno, quando cessano del tutto di esserci e
ancor più quando il calo avviene artificialmente,
repentinamente e
bruscamente, come nelle donne, come me, che hanno subito una
menopausa iatrogena medica, tanto più
significativa, quanto
più giovane e fertile è la donna. In questi
ultimi casi, a
peggiorar la situazione contribuiscono anche l'invecchiamento precoce
ed il deficit di molte aree neurovegetative, che vedremo poi.
Per
aiutarci nella comprensione, pensiamo a come ci sentiamo quando la
giornata è uggiosa in estate o peggio, quando è
piovosa in pieno inverno. Ci rattristiamo, vogliamo starcene al
calduccio, possiamo essere più irritabili o
nervosi, non ci va di vestirci, di uscire, di vedere nessuno o
di fare,
viviamo un senso di apatia che coinvolge anche il pensiero che non
è reattivo come sempre. Ecco, questo è
paragonabile alla fase down, che ovviamente è tanto
più significativa, quanto più sole manca. Un
conto è una giornata uggiosa estiva, tutt'altro un lungo
periodo invernale...
-
La
prima area cerebrale a risentire del calo estrogenico e più
nello specifico del calo serotoninergico, che ne consegue, è
l’ipotalamo, la luce, la corrente elettrica che alimenta
tutta una serie di centraline neurovegetative. Il sistema
neurovegetativo è il sistema nervoso
“autonomo” che regola le funzioni vitali
dell'organismo, in modo indipendente dalla nostra volontà.
La disfunzionalità ipotalamica menopausale
può indurre tutta una serie di sintomi spesso ignorata e
spesso banalizzata con le vampate, che invece sono una spia
importantissima del danno biologico, tra queste (l'ipertensione, la
sindrome genito-urinaria, l'alterazione del ph vaginale, la carenza di
vitamina D, l'insonnia, l'osteoporosi, l'aumento di peso, problemi
cognitivi e l'umore. La carenza di serotonina, l'ormone
dell'uomore spiega l'insorgenza della tristezza e della
malinconia, fino alla depressione franca, cioè "senza alcun
motivo", almeno apparente.
-
Quando
i sintomi menopausali sono significativi e/o
persistenti, soffre una seconda area del cervello, il lobo limbico, in
cui ossitocina e dopamina svolgono un ruolo fondamentale. Ecco che si
abbassano la motivazione, le capacità cognitive e il
desiderio sessuale. Si creano problemi di autostima e relazionali
e
l’umore si abbassa ulteriormente, a volte fino alla
depressione. Questo
disturbo può colpire circa un terzo delle donne che dopo la menopausa
hanno vampate e insonnia, in parte per l’effetto diretto
della carenza estrogenica, in parte per quello indiretto dovuto alla
scarsa qualità del sonno, alla riduzione
dell’energia vitale, alla stanchezza crescente. La riduzione
della dopamina spiega la perdita di desiderio sessuale, di energia
vitale, di assertività, di voglia e gioia di vivere.
-
La
terza area del cervello destinata a soffrire è la corteccia
cognitiva quella “colinergica”, deputata al
pensiero, con conseguente difficoltà a ricordare le cose, a
concentrarsi, a mantenere il filo del discorso. Si aprono gli sportelli
e non si ricorda cosa bisogna prendere. Si lasciano le cose in giro,
senza portarle a termine. Sono segni di deficit dell'attenzione, per
cui non riusciamo a essere focalizzate su una cosa specifica, La
carenza di
acetilcolina spiega la perdita di memoria e di lucidità
mentale.
Quest’ultimo
fenomeno non va assolutamente sottovalutato. Si pensi che il 20% di noi
donne va incontro a problemi cerebrali significativi, come Alzheimer e
Parkinson, e l'incidenza è più elevata rispetto
agli uomini (65-70% contro il 30-35%).
La menopausa precoce
anticipa mediamente l’insorgenza del morbo di Alzheimer di 2
anni e 3 mesi e molti studi dimostrano che più le donne si
lamentano dei sintomi menopausali, più il disturbo
è serio...
Conoscere la causa della menopausa,
le conseguenze sull'invecchiamento cerebrale e il fatto che i
sintomi, più o meno evidenti, non sono solo le
vampate, non sono solo
un fastidio, ma una
spia importante della riduzione dell'aspettativa di salute cui
potremmo andare incontro, ci permette di poter agire in modo preventivo
e protettivo.
Quando
gli ormoni
sessuali vengono a mancare, la quantità di serotonina,
dopamina e
colina si riduce, i tre cervelli lavorano meno, favorendone
l'invecchiamenro e causando i problemi
neurovegetativi autonomi, quelli a carico della sfera emotiva e
quelli inerenti la sfera cognitiva.
Quindi, ne
viene da sé che la cosa più logica da fare è quella
di
sostituire gli estrogeni naturalmente prodotti, con i farmaci, con la
cosiddetta terapia ormonale sostitutiva, la T.O.S., oppure con i
fitoestrogeni, che restituiscono sostanze simili agli estrogeni,
riaccendendo il sole! Ma non tutte le donne possono o vogliono
seguire questa strada, come le donne operate di cancro al seno.
Io vi consiglio comunque di confrontarvi con i
vostri medici, perché ogni caso è a sé
e di certo è bene
bilanciare pesi e misure, ovvero la gravità dei sintomi e
delle
spie. In ogni caso, esistono degli integratori che vanno bene per tutte
le donne, comprese quelle operate di cancro al seno. Il primo ha un
effetto generale, a amonte del problema che è ovviamente
estrogenico. Il secondo invece è più specifico
per i problemi cognitivi e di memoria. L'uno non esclude l'altro.
1) La prima sostanza è l'equolo. L'equolo non
è un fitoestrogeno, ma il prodotto della sua
metabolizzazione. Per usare una analogia è come l'aceto che
è uno
dei derivati della fermentazione alcoolica dell'uva.
Uno studio del 2018 di
Caruso e coll., della Clinica Ginecologica
dell’Università di Catania, ha dimostrato che
l’equolo, l'isoflavone prodotto dal metabolismo batterico
intestinale della
soia, ha un ruolo nel miglioramento dei sintomi della menopausa:
- riduce le vampate di calore in menopausa,
- previene la riduzione della densità minerale
ossea,
- efficace nella cura dell'atrofia vulvo-vaginale e della
pelle.
L'equolo agisce
sui recettori estrogenici di tipo beta, coinvolti
nelle azioni cellulari di tipo antiproliferativo, quindi potrebbe
avere una blanda azione protettiva sul seno (come dice la Dottoressa
Graziottin). Per questo può essere consigliato alle donne
che non
vogliono o non possono utilizzare terapie ormonali
2) La seconda
tipologia sono le sostanze nootropiche per il cervello, che grazie alla loro
capacità di stimolare più recettori e di favorire la
qualità delle trasmissioni degli
impulsi nervosi nei 3
cervelli: serotoninergici, dopaminergici e colinergici, aiuta a combattere i
traumi cognitivi e lo stress ossidativo, facilitare un effetto
psicostimolante e neuroprotettivo su:
- aspetti neurovegetativi
- ansia, lo
stress e l'irritabilità
- umore e sonno
- motivazione
- processo decisionale
- apprendimento
- velocità di elaborazione
delle informazioni
- fenomeni
neurosensoriali.
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