Il calo del desiderio dopo il parto, sia nella donna, che nell'uomo, che nella coppia è assolutamente normale è funzionale alla nascita del neonato. E' naturale.
Sono 40 i giorni di astinenza sessuale consigliati dopo il parto. Il 20% delle coppie ha ripreso l’attività sessuale circa 30 giorni dopo la nascita del bambino, ma per la maggior parte delle coppie trascorrono, in media, almeno sette settimane, ovvero quasi due mesi.
Calo del desiderio dopo il parto, nella coppia
Diversi
sono i fattori fisiologici e psicologici, che entrano in gioco, sia
nell'uomo che nella donna a determinare il calo del desiderio dopo il parto.
Il
ruolo di madre acquisito dalla donna, che si focalizza principalmente
sul benessere del bambino, il cambiamento del suo corpo e il
mutamento ormonale sia dell'uomo che della donna, stravolgono
notevolmente le dinamiche di coppia.
La
stanchezza è un elemento molto importante. I risvegli
notturni del
neonato ed il maggior carico quotidiano favoriscono una stanchezza
massiccia. Quando la stanchezza accumulata è eccessiva, il
bisogno
di dormire prende il posto del desiderio sessuale. La
sessualità non
può fiorire quando i bisogni vitali non sono soddisfatti.
Se
il neonato dorme nella camera dei genitori, la paura di svegliarlo
può ritardare la ripresa di un’attività
sessuale soddisfacente.
I
tempi cambiano e le occasioni di stare in intimità sono
sempre meno.
La
variazione di statuto sociale e familiare dopo la nascita del primo
figlio può turbare uno o entrambi i partner. La coppia di
amanti è
diventata una coppia di genitori e la presenza dei suoceri,
può
diventare più invasiva e fastidiosa.
Calo del desiderio dopo il parto, nella donna
Nella
donna, la prolattina, ormone prodotto per stimolare la produzione di
latte, interferisce con la libido ed è responsabile della
caduta del
desiderio sessuale, peggiorata anche dalla eventuale presenza di
episiotomia, ovvero dell'incisione dei tessuti per evitare il rischio
di lacerazioni durante il parto.
Anche
la lubrificazione femminile può essere meno intensa e
richiedere
maggior tempo a prodursi.
L’aumento
di peso può portare la donna a rifiutare questo nuovo corpo,
a non
sentirsi più desiderabile ed a rifiutare il piacere sessuale.
Di
contro, la donna sfinita dall’accudimento del neonato
può essere
un po’ più sciatta, un po’ meno curata,
meno attraente,
sicuramente meno disponibile. Spesso il neopapà si sente
messo da
parte, trascurato dalla donna, che prima era tutta per sé.
In
realtà, le donne hanno tanto bisogno dei propri uomini sia
nel
parto, che subito dopo. Non c’è
l’intenzione di trascurare i
compagni, ma per le donne è davvero un grosso impegno sia
fisico che
psicologico, far fronte a tutti questi mutamenti.
Durante
i primi tempi, la mamma si trova in quella che Winnicott chiama
"preoccupazione materna primaria", che in qualche modo
continua la fusionalità (l’essere un
tutt’uno) della gravidanza.
In questo periodo, le attenzioni sono quasi tutte dirette al neonato
e il compagno deve riuscire ad accettare e comprendere la nuova
situazione per poi pian piano riottenere il suo "posto"
nell'equilibrio familiare.
Calo del desiderio dopo il parto, nell'uomo
Nell'uomo,
l'eccessiva ansia per i bisogni del bambino, può impedire di
concentrarsi su problematiche ed esigenze esterne a quelle relative
al figlio, come il sesso.
Il
periodo antecedente al parto e le successive notti in bianco per
accudire il pargoletto, contribuiscono fortemente ad un forte
accumulo di stress, spesso causa addirittura di una temporanea
impotenza sessuale e di certo, di calo del testosterone, che
è
l'ormone del benessere maschile.
Inoltre,
secondo alcuni scienziati, l’arrivo di un bambino coincide
con un
improvviso abbassamento nella produzione dell’ormone che
regola il
desiderio sessuale. Il calo
del desiderio dopo il parto è decisamente
più evidente nei
papà che sono particolarmente coinvolti nella cura dei
figli,
inoltre, se ha partecipato al parto, l'uomo può avere
maggiori
difficoltà a tornare a una disponibilità erotica.
Quando preoccuparsi?
Se dopo circa sei mesi dal parto il desiderio nella coppia è ancora spento e la complicità assente, meglio iniziare a parlarne con il proprio ginecologo di fiducia, per valutare eventuali problemi fisici e, qualora non vi fossero, con uno psicologo, per valutare quelle emotive.E' comunque fondamentale ricordare, sempre, che non esiste solo il bambino, ma anche la coppia e non ci si deve sentire in colpa a dedicarsi alcuni spazi, affidando il piccolo ad altre amorevoli cure.Il bambino deve sapere di non essere un “tiranno”, che ottiene tutte le attenzioni e le energiee che i suoi genitori sono figure stabili, che sanno difendere i proprio spazio e non vengono “distrutti” dai più piccoli: mamma e papà amano lui ma amano e rispettano anche sé stessi e le proprie esigenze di uomo e donna e di coppia. E' così che avrà un modello di un matrimonio d’amore e di persone che si rispettano e lo rispettano.