Visualizzazioni totali

780734

SHOP

FALLIMENTO, RESILIENZA, ASSERTIVITA', AUTOSTIMA

Questo è ciò che risponderei ad un head hunter lungimirante, che volesse verificare il mio grado di autostima o di sicurezza o di resilienza o di assertività o di serenità, ponendomi la domanda: “Hai mai fallito?”
“Sì, ho fallito tante volte ed in tutti i contesti basilari per la sicurezza di una persona e spesso ho dovuto arrendermi, ma non mi sento fallita”.

Fai un elenco delle cose che ti danno sicurezza e poi pensa a come ti sentiresti se perdessi tutto.
Ecco, io ho perso tutto.
Voglio raccontartelo, perché è facile mettersi sulla cattedra, ma lo è meno dimostrare la lezione con la propria vita e sono certa che ciò che ha aiutato me aiuterà qualcun altro.

Ho fallito come psicologa, quando non ho capito il disagio emotivo del mio compagno, ovvero che la sua maschera da “bravissimo uomo” copriva (appunto) un narcisismo covert, la mancanza di empatia, l'egoismo, la manipolazione psicologica e la menzogna. Mi metteva sempre al primo posto e mi trattava da regina e questo mi aveva fatta capitolare. Ma questo era il tipico love bombing dei narcisistu e dietro si nascondeva il bisogno di manipolazione e controllo. Dietro l'apparente richiesta amorevole “Lascia il lavoro, a te ci penso io!”, si nascondeva una gelosia paranoica, un abuso emotivo, che nel tempo mi ha indotta a isolarmi da tutto, finché logora, ho deciso di cessarlo, ritrovandomi però, senza lavoro, senza soldi e persino con una diffamazione reiterata nei miei confronti, da parte sua, a giustificazione dei suoi misfatti, compresi i tradimenti.

Ho fallito come professionista. Dopo essermi sempre mantenuta da sola (anche agli studi) ed aver fatto tanti sacrifici per pagarmi il mutuo, mi trovavo senza lavoro, senza soldi e senza la possibilità di pagare il mutuo, ovviamente.

Ho fallito come persona. La banca non mi ha concesso la sospensione perché ero una libera professionista e non una dipendente, sono finita protestata e la mia casa è finita all'asta.

Tutto questo ha minato il mio senso di sicurezza, non solo emotivo, ma anche materiale e la reazione stressogena mi ha fatto sviluppare il cancro alla mammella, proprio a quella parte del corpo che rappresenta la femminilità, l'accogliere...
Il trattamento anticancro antiormonale mi ha fatto perdere la possibilità di avere figli. I sintomi della menopausa iatrogena (medica) sono stati così invalidanti che ho perso anche il mio nuovo fidanzato, che non tollerava i sintomi urogenitali, e le mie facoltà e potenzialità cognitive, limitandomi ancor più lavorativamente.
Quella piccola pensioncina di invalidità dei primi anni, mi ha permesso di dedicarmi al mio sogno di creare un almanacco innovativo per migliorare le relazioni. Non sono riuscita a cavarne un ragno dal buco, sembrava che il tocco magico che ho sempre avuto fosse svanito insieme a tutte le mie sicurezze. Ho dovuto arrendermi, almeno come fine primario, perché se non guadagno, non posso salvare la mia casa.

Ho fallito e perso tutto il mio numero di telefono storico, tutti i miei lettori a causa di gravi violazioni di copyright, la mia proprietà intellettuale, la mia proprietà immobiliare, la mia auto, persino mio padre e la mia micia. Ho perso tutto ciò che serve alla sopravvivenza e che a chiunque può dare sicurezza (salute, denaro, casa, lavoro, relazioni, professione, identità). Ho perso me stessa e ciò che pensavo di essere, ma mi sono ho trovata davvero.

Perché tutto questo ha un senso e quando l'ho compreso ed accettato, quando mi sono arresa, mi è piombata addosso una grande pace e serenità e con essa tutta una serie di piccole magie.
Ho compreso che la mia vita, fino ad allora, era stata una specie di Truman show di cui io stessa ero l'autrice. Non c'è nessuna sfortuna, nessun destino avverso, nessun regista estraneo, nessun cattivo fuori, nessuna responsabilità altrui.
La responsabilità è solo mia, la regia della mia vita è solo mia, nel bene e nel male. Mio è il locus of control della mia esistenza e dello scopo della mia vita.

La chiave di evoluzione non sono state l'assertività e la resilienza, ovvero la capacità di essere proattiva, trasformando il negativo in positivo, ma piuttosto il locus of control.
Questa è la cosa forse meno facile per tanti, ma quando si comprende, tutto cambia. Siamo in gran parte molto più propensi a puntare il dito fuori, invece bisogna assumermi la piena responsabilità di tutto ciò che di negativo c'è nella propria vita ed imparare ad accettare sia ciò che non si può cambiare, sia ciò che si può cambiare, ma non ci riesce.
Nulla accade per caso. Non siamo sfortunati o incapaci o vittime del mondo fuori. Ogni persona ed evento che accade nella nostra vita è lì perché, in qualche modo, conosciamo quelle dinamiche, le sappiamo gestire, ma dobbiamo imparare ad uscirne fuori, accrescendo l'amore per noi stessi.

Tutto è accaduto perché io l'ho attratto a me per capire la mia lezione personale e di vita. Non ho fatto altro che reiterare, in modo diverso, gli schemi neuronali (facilitati) dei primi 7 anni di vita, in cui venivo sbattuta a destra e manca, senza radici (e sicurezza) sia fisiche, che relazionali/emotive ed in cui pur di “sopravvivere” e conquistarmi sicurezze, ho dovuto costruire una personalità “troppo” attenta ai bisogni altrui, piuttosto che ai miei, totalmente fondata sul merito e sulla giustizia.

Invece, dobbiamo abbracciare la resilienza e l'assertività, non perché siamo capaci o giusti, ma nonostante abbiamo la consapevolezza che i nostri fallimenti li abbiamo attratti noi. Questa è la porta dell'amore incondizionato verso noi stessi, con tutti i nostri limiti. Così, proprio io, quella codipendente dalla felicità altrui, quella che si è sempre conquistata la fiducia e la stima (propria ed altrui), con il merito e che quindi inconsciamente pensava di essere meritevole per i suoi successi, doveva invece imparare ad amarsi e meritare nonostante i suoi insuccessi e nonostante anche se stessa.

Tutti meritiamo amore incondizionato a prescindere dal fatto che siamo o no capaci di rendere felici gli altri e questo amore deve essere equilibrato. Non si può solo dare, bisogna imparare a ricevere, in primis da sé stessi. Giacché quando imputiamo a qualcuno qualche pecca, in qualche modo lo facciamo a noi stessi. Per esempio, se pensiamo che qualcuno o la vita sia ingiusta con noi, in qualche modo siamo noi ingiusti con noi stessi.
Bisogna imparare a pensare anche al nostro benessere, a dire no, a dare solo quando richiesto ed a dare ciò che serve all'altro, non ciò che noi pensiamo desideri.

Ecco questa è la vera autostima, per me.
Autostima, cioè stima di sé stessi, non come persona “capace”, bensì come “essere umano” e quindi anche plausibilmente incapace, immeritevole o fallibile; stima di sé stessi non come solo “testa”, bensì come “tutto, connesso al tutto”.
Questa è la lezione che io dovevo imparare, ad essere umana ed amarmi totalmente ed incondizionatamente.
Non ci si può amare davvero finché non impariamo ad accettare i nostri fallimenti ed i nostri “non” meriti. 
Non si può amare davvero, finché non si ama se stessi, perché si finisce con l'identificare come amore ciò che invece è solo il nostro modo di sentirci ok, tramite l'altro.

Se hai fallito in qualcosa, non negarlo, non combatterlo, combatteresti contro te stesso.
Accettati. Ascolta il tuo corpo. Amati.
Anche se ti arrendi non hai perso. Quelli che si arrendono, in fondo, creano più spazio per le cose che contano davvero.

Solo chi è capace di fallire e di arrendersi senza attaccamento, può dirsi sicuro di sé ed è proprio questo senso di sicurezza che può permettergli di avere uno stile di “attaccamento sicuro” e non prevaricante, sia con sé stesso che con gli altri, ovvero avere maturità emotiva (guardare dentro) , empatia (guardare fuori) e capacità di agire in modo vantaggioso per tutti, sviluppando intelligenza emotiva e soft skills fondamentali nelle relazioni, di qualsiasi genere, a partire da quelle a maggior contenuto emotivo, la nostra vera scuola di vita...

Cerca questo nei tuoi collaboratori, cercalo nel tuo partner.

Cerca il fallimento, troverai resilienza, assertività, locus of control, autostima, amore!

Commenti

  1. Verità assoluta, condivido pienamente perché ho personalmente vissuto un fallimento economico e d'amore,
    ed è solo chi li ha vissuti che sa bene cosa ci vuole per uscirne e sa meglio dare ad altri.

    RispondiElimina
  2. Gian, assolutamente d'accordo con te. Quando lo hai vissuto puoi comprendere, quando lo hai accettato puoi amarti, quando hai perso tutto puoi trovarti. E soprattutto, cosa che non è facile e nemmeno per tutti, quando te ne assumi la piena responsabilità e smetti di puntare il dito fuori o di essere arrabbiato, ma capisci che lo hai attratto a te, perché quella è la ferita che conosci e la dinamica difensiva che devi imparare a dismettere, ti riempi di una pace e di una serenità senza limiti.

    RispondiElimina

Posta un commento